Carlo Goldoni
Il povero superbo

ATTO PRIMO

SCENA PRIMA   Stanza contigua alla cucina, in casa di Pancrazio.   Lisetta e Scrocca che mangia

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ATTO PRIMO

 

 

 

SCENA PRIMA

 

Stanza contigua alla cucina, in casa di Pancrazio.

 

Lisetta e Scrocca che mangia.

 

 

 

 

LIS.

Via, mangiate e bevete,

E vi faccia buon pro: statevi allegro,

temete di nulla.

SCR.

Generosa Lisetta,

Io vi sono obbligato:

Toccano il cuor questi bocconi al fresco

La mattina bonora.

LIS.

Mangiate, amico, pur, bevete ancora:

Volentieri lo do, questo è il mio genio,

Ed aiutar chi n'ha bisogno ho in uso.

SCR.

Alla vostra salute. Oh benedetto! (beve)

Alla vostra salute nuovamente.

Che balsamo, che nettare perfetto!

LIS.

Ditemi un poco. Il Cavalier dal Zero,

Vostro padron, come vi tratta?

SCR.

Male.

Io servo per disgrazia un animale

Ch'è povero e superbo.

LIS.

Eppur io non credei

Che fosse in stato tal.

SCR.

Quando discorre,

Par che sia ricco magno,

Ma però v'assicuro

Che fa più d'un digiuno,

E che nella scarsella non ne ha uno.

LIS.

Fosse nobile almen.

SCR.

Per nobiltà,

Da dare agli altri ei ne ha, chi sente lui.

LIS.

Questo è il costume

Di chi, ignobile e ricco,

Si vede corteggiato e che, credendo

Che mai debba finire,

Spende tutto, e poi fa questa comparsa.

SCR.

La cassa è vuota, e la sua tasca è arsa.

Un povero superbo

È peggior della peste.

SCR.

Un'altra volta,

Carissima Lisetta.

(Volendo bere, arriva il Cavaliere, ed egli spaventato gli cade il gotto di mano)

 

 

 


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