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Pancrazio, Madama, Dorisbe e poi Scrocca
MAD. |
La vostra cameriera. |
PAN. |
È spiritosa. |
DOR. |
Credo che così presto Da noi non partirete. |
MAD. |
Io qui mi tratterrò quanto vorrete. |
SCR. |
Oh di casa! Si può... |
DOR. |
Chi è di là? |
PAN. |
Venga avanti, e lo vedrò. |
SCR. |
Del signor illustrissimo. |
PAN. |
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SCR. |
Padrona mia illustrissima, Le faccio riverenza profondissima. (a Dorisbe) |
DOR. |
Vi saluto. |
MAD. |
A me nulla? |
SCR. |
Ancora a lei Ossequïoso faccio i dover miei. Lustrissimo padron, che bella ciera! Che siate benedetto! |
PAN. |
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SCR. |
Un'ambasciata sola io devo esporre. A voi mi manda il cavalier dal Zero, L'illustrissimo mio signor padrone Che venir brama alla conversazione. Io ho fatto l'ambasciata mia brevissima E sono servitor di vossustrissima. |
PAN. |
Ma amico mio, con tanti Fate serrare il cuor, stringere i denti. Dunque il marchese vuol... |
DOR. |
No, il cavaliero. |
PAN. |
Venire a visitarmi? |
SCR. |
Sì, illustrissimo. |
PAN. |
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SCR. |
Io vado a riferir le grazie vostre All'illustre, illustrissimo padrone. (Ei con tale occasione |