Carlo Goldoni
Il prodigo

ATTO PRIMO

SCENA DECIMA

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SCENA DECIMA

 

Camera con sedie.

 

Clarice, Leandro, Ottavio

 

LEAN. Cugina carissima, permettetemi che io vi parli, con libertà; in questo vostro signor Momolo non ci vedo gran fondamento, e dubito siasi fatto un passo falso.

CLAR. Lo sapete che io non ci voleva venire, e non ci sarei venuta, se qui il mio caro signor fratello non mi ci avesse tirata quasi per forza.

OTT. Io non so di che cosa vi lamentiate. Il signor Momolo ha dell'inclinazione per voi, e voi mi pare non lo guardiate di mal occhio. S'egli dicesse davvero, non sarebbe un buon negozio per una vedova che non ha gran dote?

LEAN. Il negozio non sarebbe cattivo, s'egli non si fosse rovinato con una prodigalitàimpetuosa, che lo rende ridicolo presso di quei medesimi che hanno contribuito a precipitarlo.

OTT. Su qual fondamento lo dite?

LEAN. Non avete sentito quello che si è discorso di lui da que' due veneziani che erano in burchiello con noi?

CLAR. Se è vero la metà soltanto di quello che dicono, il signor Momolo quanto prima non avrà con che vivere.

OTT. Chi ci assicura che non parlino per passione?

CLAR. In ogni modo qui ci sto di mal animo.

OTT. Ed io ci sto di buonissimo umore; che che succeda, avremo goduto quattro giorni di villeggiatura, e ce ne ritorneremo per la strada medesima, per dove siamo venuti.

LEAN. Ma intanto si dirà che noi ancora siamo della partita di quelli che aiutano a precipitarlo.

CLAR. Questa è una cosa, che mi da pensare.

OTT. Ed io non me ne prendo verun fastidio. Intanto che siamo qui, vedremo con più chiarezza lo stato e la condotta del signor Momolo, e ci regoleremo.

LEAN. Dicono che il signor Momolo, fra le altre sue belle qualità, abbia quella di essere un poco libertino.

OTT. Mia sorella è una vedova, saprà regolarsi.

CLAR. Egli è vero; non ho soggezione di lui, ma vi prego non lasciarmi sola.

OTT. Povera ragazza! vi fidate poco di voi medesima.

CLAR. Voi non avete che barzellette pel capo.

LEAN. La signora Clarice merita più rispetto. E per procacciarsi un secondo marito, non ha bisogno di correr dietro a nessuno. Non le mancheranno più convenienti.

OTT. Via, se ne avete qualcheduno più pronto, esibitelo; mia sorella mi pare annoiata della sua vedovanza.

CLAR. Voi non sapete quel che vi dite. (ad Ottavio)

OTT. Eh sì, vi conosco negli occhi.

LEAN. Il partito non è lontano, ma chi vi aspira non ardisce spiegarsi.

CLAR. Dite da vero, signor Leandro?

LEAN. Non ardirei su tal proposito di scherzare.

OTT. Ho capito. Il signor cugino vorrebbe stringere la parentela.

LEAN. Signore astrologo...

CLAR. Ecco il signor Momolo.

 

 

 


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