Carlo Goldoni
Il prodigo

ATTO TERZO

SCENA OTTAVA

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SCENA OTTAVA

 

Momolo, poi Colombina

 

MOM. Anca questa m'ha el mio siropetto. Le xe in collera perché ho donà l'anello a Colombina; le gh'ha rason. El xe stà un trasporto de bile, per vendicarme del rifiuto de siora Clarice. Per diana, che Colombina xe qua. La vien a tempo. Vederò colle bone de recuperarlo; più tosto ghe darò dei bezzi, ghe darò sti diese zecchini.

COL. Bel regalo che V.S. mi ha fatto!

MOM. Cara Colombina, ve voria pregar de un servizio...

COL. Sì, certo; mi preghi, che ho motivo di far di tutto pel mio padrone, così caro, così generoso! È vero che sono una serva, ma non sono poi da disprezzare così. Donarmi un anello che non era suo, per mettermi in un impegno da comparire una ladra, o una poco di buono? Mi maraviglio di lei. Si provveda, che io in casa sua non ci voglio stare; e quest'affronto me lo ricorderò fin ch'io viva, e farò tanto, che spero un giorno di vendicarmi e fargli vedere che, sebbene sono una donna ordinaria, ho spirito per rifarmi di un'azione così cattiva. (parte)

 

 

 


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