Carlo Goldoni
Il prodigo

ATTO TERZO

SCENA DICIANNOVESIMA

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SCENA DICIANNOVESIMA

 

Beatrice, Clarice, Momolo

 

BEAT. Ora sono perfettamente contenta.

MOM. Son fora de mi dalla contentezza.

CLAR. Non mi ricercate niente della mia dote?

MOM. Che dota? la so prudenza, el so cuor. E po quel viso, quei occhi! oh che bella dota!

CLAR. Non siate sì poco accurato. Vi darò la dote, ch'ebbe l'altro marito mio.

MOM. Son contentissimo, e anca che no la fusse tutta, n'importa.

 

 

 


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