Carlo Goldoni
Il prodigo

ATTO TERZO

SCENA ULTIMA

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SCENA ULTIMA

 

Truffaldino e detti, poi Villani e Villane.

 

TRUFF. Siori, xe qua la nobiltà campagnola, venuda per la festa da ballo.

MOM. No vôi balli, no vôi feste.

BEAT. Via, per questa sera, in grazia delle nozze e dell'apparecchio già fatto, si può ballare e cenare e divertirci, per scordarsi affatto dei dispiaceri passati. Che dite, cognata? (a Clarice)

CLAR. Son contentissima, e ora mi divertirò volentieri.

MOM. Animo donca, ballemo e devertimose per sta volta; e po farò tutto quello che piaserà alla mia cara Clarice. (Segue il ballo de' contadini, e con questo Fine della Commedia).

 


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