CAT.
|
Placida,
son contenta. Ora incontratami
Col
mio tutor, lieti vid'io sorridere
I labbri suoi.
|
PLA.
|
Si rallegrò in un subito,
Quando
v'intese rassegnata e docile
Alle nozze proposte.
|
CAT.
|
Io non credevami,
Che fosse amor sì dolce cosa all'anima.
|
PLA.
|
Che? già vi scalda l'amorosa fiaccola?
|
CAT.
|
Nessun
ci ascolta. All'amor tuo confidomi.
Sul
principio fissai tremanti e timidi
Gli
occhi al volto di lui, che dolce e languido
Mi favellava,
ma dopoi parevami
Duro il lasciarlo, e mi venia da piangere.
|
PLA.
|
Se ne avvide lo sposo?
|
CAT.
|
Io non so dirtelo;
Ma
vorrei che tu stessa rintracciandolo,
Gli parlassi di me.
|
PLA.
|
Sì, figlia amabile,
Lo farò
volentieri. Il dì si approssima,
Che
ambe liete e contente abbiamo ad essere:
Caterina,
sappiate che anch'io trovomi
Alle nozze vicina.
|
CAT.
|
Oh cara Placida,
Quanto col tuo il mio piacere aumentasi.
Di', chi sarà il tuo sposo?
|
PLA.
|
Indovinatelo.
|
CAT.
|
Che l'indovini? L'indovino. È Panfilo.
|
PLA.
|
No, v'ingannate. Lo mio sposo è Orazio.
|
CAT.
|
Quanti Orazii vi sono?
|
PLA.
|
Esser ne possono
Parecchi,
qual vi son parecchi Ambrogii,
Parecchi Carli e parecchi Carpofori.
|
CAT.
|
Oh bella! i sposi nostri il nome han simile.
|
PLA.
|
Simile
nome! vi è poca distanzia
Da Orazio a messer Luca?
|
CAT.
|
Non capiscoti.
Messer Luca è il tutor.
|
PLA.
|
Tutor? che imbroglio
Caterina, è codesto?
|
CAT.
|
Tu m'intorbidi
Malamente il pensier.
|
PLA.
|
Dite, spiegatevi:
Chi è il sposo vostro?
|
CAT.
|
Non è Orazio?
|
PLA.
|
È un cavolo.
Ora
capisco lo sgraziato equivoco.
È
messer Luca che vi vuole, e il giovane
Di
me è invaghito, e dal padron medesimo,
Pochi
momenti son, mi ha fatto chiedere.
Figliuola mia, voi vi pigliaste un granchio.
|
CAT.
|
(Misera me, già di vergogna accendomi).
|
PLA.
|
Come fu mai, che v'ingannaste?
|
CAT.
|
(Domine
Non so che dir).
|
PLA.
|
Dunque il tutor non speravi
Di lui
contenta? Rispondete. Mutola
Siete
resa? Al vedere, a voi si vendono
Lucciole
per lanterne. Ma lo stomaco
Potete
accomodarvi. O il laccio stringere
Con
il tutor, se la sua man vi accomoda,
O
non pensare a maritarvi. Il giovane
Orazio
è mio. Signora sì, capitela,
Se
capirla vi piace, e se rispondere
Non volete, men vo senz'altre prediche.
|