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   QUA.  | 
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   ORA.  | 
  
   Ahi qual tempesta! ahi qual naufragio orribile Minacciato mi viene! Ah Quaglia, ascoltami Cose udirai che ti faranno i brividi Venir dal freddo...  | 
 
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   QUA.  | 
  
   E che sì, che io mostrovi  | 
 
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   ORA.  | 
  
   Ah traditor, verrebbemi  | 
 
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   QUA.  | 
  
   Sospettate di me?  | 
 
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   ORA.  | 
  
   Sì, fondatissima  | 
 
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   QUA.  | 
  
   Mirate un po' qual debolezza in animo Vi lasciate cader! Se la coscienzia Macchiata avessi, sare' io sì stolido Di qui venire il mio concetto a perdere, E discoprire da me stesso l'opera, Che se reo fossi studierei nascondere?  | 
 
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   ORA.  | 
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   QUA.  | 
  
   Questa volta, e non più. Via presto, ditemi Quel che vi affligge.  | 
 
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   ORA.  | 
  
  
   Il mio ben, la mia vita. Per deludermi,  | 
 
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   QUA.  | 
  
  
   Ho veduto testé l'amico Panfilo, E col riso alle labbra: Ascolta, dissemi, La bella baia che a Orazio si medita. Messer Luca promise a te la giovine Chiesta in suo nome. Ora è pentito, e accordasi Colla servente di stampar la favola,  | 
 
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   ORA.  | 
  
   Ah scellerati, non varravvi il fingere,  | 
 
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   QUA.  | 
  
   Non facciamo strepito, Se di vendetta siete vago. Al solito, Cani che abbaian, si suol dir, non mordono; E quei che sanno simular le ingiurie, Più facilmente a vendicarsi arrivano.  | 
 
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   ORA.  | 
  
   Ma che farò?  | 
 
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   QUA.  | 
  
   Quanto volete spendere?  | 
 
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   ORA.  | 
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   QUA.  | 
  
   S'io vi conduco colle man mie proprie La vostra Caterina in fra le braccia, Che volete voi darmi?  | 
 
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   ORA.  | 
  
   A te sta il chiedere.  | 
 
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   QUA.  | 
  
   Cento scudi.  | 
 
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   ORA.  | 
  
   Anche più.  | 
 
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   QUA.  | 
  
   No, che mi bastano Cento scudi, e non altro.  | 
 
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   ORA.  | 
  
   Sì, promettoli.  | 
 
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   QUA.  | 
  
   Col favor della notte che avvicinasi, Verrò a trovarvi, e voi meco accoppiandovi... Basta, per ora non vuò dirvi l'intimo Del mio disegno, che potrebbe ascondersi Alcun qua dentro, e prevenirmi. Andiancene.  | 
 
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   ORA.  | 
  
   Eccomi teco, come vuoi mi regola.  | 
 
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   QUA.  | 
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   ORA.  | 
  
   Oh Caterina mia, se più non veggoti, Non mi vedrai un giorno sopravvivere  |