Carlo Goldoni
La pupilla

ATTO QUINTO

SCENA SESTA   Messer Luca, Nutrice

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SCENA SESTA

 

Messer Luca, Nutrice.

 

LUCA

O Provvidenza, che dell'uman genere

Sei reggitrice, e nei maggior pericoli

Offri lo scampo a chi in error precipita,

Se tu non eri che in tempo le labbia

Movevi di costei, chi sa a qual termine

Condur poteami passïone acerrima?

O Caterina mia, vieni alle braccia

Non del tutor, non dello sposo (in odio

Forse al tuo cuor), ma del tuo dolce e tenero

Padre amoroso, che ad amar principiati

Con amor sconosciuto ai preteriti.

NUT.

Dov'è, messere, Caterina?

LUCA

Cercala

Nelle sue stanze, e dille che a me vengane,

Ma lascia a me il piacer che possa io essere

Il primo a darle il fortunato annunzio.

NUT.

Perdonate s'io fui di sì indegn'opera

Troppo finora, a mio rossor, partecipe.

LUCA

Il piacer che ora provo, fa ch'io scordomi

Tutto il passato, ed il perdon concedoti.

 

 

 


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