IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
CON. |
Di tutti facilmente io sospettar non soglio; |
PAS. |
Serva di vossustrissima. |
CON. |
Vi riverisco. Avete Cosa da comandarmi? |
PAS. |
Da supplicar. |
CON. |
|
PAS. |
|
CON. |
Siamo soli sedete in confidenza. |
PAS. |
|
CON. |
|
PAS. |
Mi obbliga con rossore a chiedere una grazia. Sono, non fo per dire, nata con civiltà, Per causa dei parenti ridotta in povertà. Mi hanno usurpato il mio, son orfana fanciulla; Non posso maritarmi, perché non tengo nulla. Finor, non fo per dire, trovai più d'un partito Ma senza un po' di dote, signor, non un marito. Povera sfortunata, sol ricca di onestà, A domandar costretta son io la carità. (mostrando di piangere) |
CON. |
|
PAS. |
|
CON. |
|
PAS. |
|
CON. |
Date qui. |
PAS. |
Cosa fate? Ehi, signor mio, pian piano. Nessuno in questo mondo mi ha toccato la mano. Non son venuta qui per quel che vi pensate. Sono, non fo per dire... non vo' che mi toccate. (come sopra) |
CON. |
Nel prendere la carta, toccai per accidente Un dito appena appena, non sono impertinente. |
PAS. |
Della mia condizione vedrete autenticati. |
CON. |
Noi qui appiè sottoscritti, con nostro giuramento Diciamo ed attestiamo di comun sentimento, Che l'onesta fanciulla, la signora Pasquina, Un giorno fu illustrissima, ed ora è poverina. |
PAS. |
|
CON. |
Da nobil genitore, da nobil genitrice. Fino al giorno presente, in fresca gioventù, È sempre stata al mondo un fiore di virtù, Savia, onesta, dabbene, amando di patire Piuttosto che far male. Brava. (guardandola) |
PAS. |
|
CON. |
|
PAS. |
|
CON. |
E quanto vi vorrebbe per il vostro bisogno? |
PAS. |
|
CON. |
Dite liberamente. Ho piacer di sentire. |
PAS. |
Per la nascita mia, certo, non fo per dire, Molto più mi vorrebbe; ma nel stato presente Credo che mille scudi sia dote sufficiente. |
CON. |
|
PAS. |
Pazienza; già l'ho detto, che povera son nata, E che dovrò vedermi da tutti abbandonata. (piangente) |
CON. |
|
PAS. |
Il memorial. (chiedendogli il memoriale pateticamente) |
CON. |
Pigliate. (nel darle il memoriale, Pasquina gli prende la mano) |
PAS. |
|
CON. |
Io non dubito questo; |
PAS. |
E se, invece dei mille, fossero cinquecento? |
CON. |
Sarebbero ancor molti. |
PAS. |
|
CON. |
Vorrei trovar il modo di rendervi contenta. E se, invece dei cento, non fossero che trenta? |
PAS. |
Vedrei da un'altra parte di procurare il resto. Basta, che se son pochi, almen vengano presto. |
CON. |
Subito immantinente. Ecco belli e contati |
PAS. |
Grazie, signor, vi rendo di tanta carità. Almen l'avete fatta alla stessa onestà. Chi sono, chi non sono, vi disse l'attestato; Ma voglio da voi stesso ne siate assicurato. Sto di casa nel vicolo in fondo della piazza, Vicino a quella porta, che guida alla biscazza. S'entra liberamente, si salgono due scalle: Vedrete un terrazzino con due finestre gialle; Ma se voi non volete venire a incomodarvi, |
CON. |
La signora Pasquina savia, dabben qual è, M'insegna la sua casa, o pur verrà da me. |