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Il Conte Orazio, poi un Servitore
CON. |
Questa ragion di sangue, questo tenero affetto Non fa ch'io non nudrisca di lor qualche sospetto. Sì, conosco me stesso, e credo che non sia Inutile il consiglio d'onesta economia. È mio sincero amico quel che il mio ben procura; Ma che per lor non pensino quei due, chi mi assicura? Chi sa che non procurino vedermi vincolato Per rendere col tempo migliore il loro stato? Ancor quel che mi faccia, risolvere non so. Da chi può consigliarmi, consiglio io prenderò. |
SER. |
Signor, donna Felicita manda il suo cameriere A farle riverenza, e a chiederle un piacere. |
CON. |
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SER. |
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CON. |
Che sarò ai suoi comandi al più fra una mezz'ora. (Il Servitore fa una riverenza, e parte) |