Carlo Goldoni
Il ricco insidiato

ATTO QUARTO

SCENA TERZA   Il Conte Orazio, poi Bigolino

Precedente

Successivo

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

SCENA TERZA

 

Il Conte Orazio, poi Bigolino

 

CON.

Che sia poi don Emilioonesto e delicato,

Che nulla al suo legale non abbia confidato?

Per verità sarebbe delicatezza estrema:

Questo soverchio zelo fa che di lui più tema.

E il consigliarfranco, ch'io sposi una mendica?

E Livia secondarlo, che prima era nemica?

Crediam che tai parole sian d'amicizia effetto,

Oppur siavi nascosto qualche sinistro oggetto?

Mi piace la fanciulla, ma ho dato altrui la fede:

Mi sta donna Felicita nel cuor, più che non crede.

Si lagnerà che ancora da lei non mi ha veduto.

Vadasi, e a lei si renda il solito tributo.

Ma se è ver ch'ella pure congiuri ad ingannarmi,

Con una che m'insidia, dovrò sagrificarmi?

Oh son pure confuso, son pure in dubbio stato!

Sentiam cosa sa dirmi quel celebre avvocato.

Chi è di ? vi è nessuno?

BIG.

Son qui, signor padrone.

CON.

Quel signor venga innanzi.

BIG.

Che vuol quel chiaccherone?

CON.

Lo conosci?

BIG.

Il conosco. È un di quegli avvocati,

Dai quali non ricorrono che i furbi e i disperati.

Un che trovar cavilli nel suo mestier s'ingegna,

Che senza fondamento di vincere s'impegna;

Un forastier sortito non so da qual nazione,

Indegno di trattarenobil professione.

CON.

Come lo sai tu questo?

BIG.

Lo so con fondamento

Intesi, quel ch'io dico, a dir da più di cento.

Se vuole un avvocato, lo dica a me, signore;

Io li conosco tutti, gli troverò il migliore.

Qua lo farò venire, farò che parli seco.

(Voglio trovarne uno che se l'intenda meco). (da sé, accennando colle dita che vuol danari)

CON.

Posso sentir quest'altro, senza operar nïente.

BIG.

Perdoni. Ha qualche lite?

CON.

Non ho lite al presente

Teco vo' confidarmi; so che ami il tuo padrone;

Voglio su certo affare sentir la tua opinione.

BIG.

Sono un povero giovine, ma son di cuor sincero.

CON.

(Esce dagl'ignoranti talora un buon pensiero). (da sé)

M'insinua don Emilio, che del mio meglio ha cura,

Che a lui de' beni miei rilasci una procura.

Ti par che dica bene?

BIG.

Rispondo in due parole:

Il signor don Emilio assassinar vi vuole.

CON.

Perché?

.

Nel stato vostro, se fosse anche maggiore,

Bisogno non avete d'alcun procuratore.

Chi il maneggio del vostro vi vuol levar di mano,

O cerca trappolarvi, o credevi un insano.

Voi siete un uom di garbo, e siete assassinato.

Con vostra permissione licenzio l'avvocato. (parte)

 

 

 


Precedente

Successivo

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License