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ATTO QUARTO
SCENA NONA La Contessina Livia, poi Brigida e Rosina, poi il Servitore
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
La Contessina Livia, poi Brigida e Rosina, poi il Servitore
Del mio futuro sposo faccio il consiglio in questo Vedrò se sian le donne di carattere onesto. È ver che l'interesse in parte mi consiglia, Ma non saprei permettere un torto alla famiglia. |
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BRI. |
Su via, venite innanzi, cara la mia Rosina, Fate una riverenza alla bella damina. Ditele: serva sua. (inchinandosi) |
ROS. |
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BRI. |
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La loro gentilezza, la lor bontà mi è nota; Perciò desideravo... |
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BRI. |
Finora siamo state, Per dirla in confidenza, un poco ritirate. Perché (siam tutte donne) io ho un picciolo difetto; Subito che ho mangiato, mi corico nel letto. |
Come farete allora che si farà la sposa? |
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BRI. |
Se prenderà marito, farò anch'io qualche cosa. Voi l'avete lo sposo? |
Io sono ancor fanciulla. |
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BRI. |
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BRI. |
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ROS. |
Certo, signora sì. |
ROS. |
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BRI. |
Oh povera ragazza! non è sì fortunata. Avrebbe un buon marito e una bella cognata. E voi la trovereste tanto tanto bonina, Quieta, savia, obbediente. Non è vero, Rosina? |
ROS. |
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BRI. |
Io, io, me l'ho allevata. |
Quanti anni avrà? |
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BRI. |
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ROS. |
Oh, diciassette e più. |
BRI. |
Taci là, non è vero. Quattordici, t'inganni. |
(Già ogni madre alla figlia nasconde tre o quattr'anni). (da sé) |
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BRI. |
Certo, se la Rosina avesse tal fortuna, Per me non averei difficoltade alcuna. Benché sia innocentina, e il Conte un po' avanzato Bisogna contentarsi se il ciel l'ha destinato. |
ROS. |
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BRI. |
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ROS. |
Ma se... |
BRI. |
Non vuoi tacere? Sono ancor le bambocce i passatempi sui. |
ROS. |
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BRI. |
Che innocenza! Oh bocca benedetta! Beata quella casa che avrà tal giovinetta! |
Mio fratello, per dirla, è ricco, e non è avaro; |
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BRI. |
In quanto a questo poi, circa la nobiltà, Può star la mia Rosina al par di chi si sia; Abbiam per parentado tutta cavalleria. Si sa che mio marito, Anselmo Rigadon, Era un uom benestante, e gli davano il don. Era di condizione fra il nobile e il togato. Più in su del cittadino, più in giù del titolato, Ma volea titolarsi, e s'ei viveva un mese, So che comprar voleva il titol di marchese. Ma è morto il poverino, e il marchesato è ito. |
ROS. |
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BRI. |
Quanto faresti meglio a chiuder quella bocca. Non le credete nulla; parla come una sciocca. (A casa, disgraziata). (piano a Rosina) |
ROS. |
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BRI. |
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ROS. |
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BRI. |
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Aprir gli occhi ben bene, e assicurarmi io voglio). (da sé) |
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SER. |
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Che vuol da' fatti miei? |
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SER. |
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Egli è uscito ch'è poco; per via non l'ha incontrato? |
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SER. |
Per la porta di strada so che il padrone è andato. Ella per il giardino entrò segretamente, Io credo per non essere veduta dalla gente. Non si sono incontrati. |
Basta, non so che dire. (il Servitore parte) Inciviltà non uso. Venga, se vuol venire. Ora abbiamo una visita, che un poco m'imbarazza. Ma non ne facciam caso; venite qui, ragazza. |
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BRI. |