LIV.
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Sì, di cuore vi abbraccio; vi do d'amore un pegno,
In prova d'amicizia, di parentela in segno. (a Rosina)
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FEL.
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Compatite, Contessa...
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LIV.
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Provo un piacere estremo
D'avervi conosciuta. Spero che ci godremo. (a Rosina)
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BRI.
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(Brava la mia ragazza). (da sé, giubbilando)
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FEL.
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Signora Contessina. (in
via di rimprovero)
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LIV.
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Compatite, di grazia; son con questa damina.
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FEL.
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Son venuta per dirvi una parola sola.
È una dama codesta?
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LIV.
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Sì certo.
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BRI.
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È mia figliuola.
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FEL.
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(Saprò or or se sia vero). (da sé)
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LIV.
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È un acquisto novello
Che fa la nostra casa.
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BRI.
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Sposerà suo fratello.
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FEL.
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Brava, di tal novella ne provo anch'io contento.
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BRI.
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Via, presto, ringraziatela! Fatele un complimento. (a Rosina)
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ROS.
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Grazie. (a donna Felicita)
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BRI.
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È ancor giovinetta. (a donna Felicita)
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LIV.
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Non ha parole pronte. (a donna Felicita)
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ROS.
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Io vorrei che tornasse a casa il signor Conte.
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FEL.
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Povera signorina! Si vede ch'è innocente.
Desidera lo sposo, per altro non sa niente.
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BRI.
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È maritata ella?
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FEL.
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Signora no.
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BRI.
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La mia
Brama quel che vorrebbe aver vossignoria.
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LIV.
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Certo la nostra casa può dirsi fortunata,
Acquistando una sposa sì docile e garbata.
È nobile e gentile. Ha un tratto che consola.
Bella, fresca, ben fatta. Ha tutto.
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BRI.
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È mia figliuola.
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FEL.
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Finor vostro fratello fu veramente cieco,
A perdere il suo tempo miseramente meco.
Mi consolo davvero, che alfin contenta siate.
Il Conte è di buon gusto, e voi non v'ingannate.
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LIV.
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Io sprezzar non intendo né voi, né chi che sia,
Lodando in questa giovine bellezza e leggiadria.
Sceglier poteva il Conte a gusto suo la sposa.
Godo che l'abbia scelta gentile e manierosa.
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FEL.
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Certo che se la fede avesse a me serbata,
Toccavagli una sposa e ruvida e sgarbata.
Ha fatto il conte Orazio una elezion migliore,
Ma non può dirsi il tratto da cavalier d'onore.
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LIV.
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Nelle mie stanze andate, vi prego, ad aspettarmi.
So che questa signora premura ha di parlarmi.
Tosto sarò con voi. (a Brigida e Rosina)
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BRI.
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Andiam, figliuola mia.
Serva di vossustrissima. (a Livia) Bondì a
vossignoria. (a donna Felicita)
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ROS.
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Se viene il signor Conte, ditegli che si aspetta.
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FEL.
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Povera innocentina!
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BRI.
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Oh invidia maledetta! (parte
con Rosina, conducendola per il braccio)
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