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Altra camera
DOR. |
Cognata, io non intendo con voi giustificarmi. Vi amo, vi ho sempre amato, né mai saprò cangiarmi. Se ho detto qualche cosa circa al vostro contratto, Per me non solamente, ma anche per voi l'ho fatto. Che razza di giustizia è questa che ci fanno? Stupisco delle donne, che stolide ci stanno. Un padre, a suo talento, promette per la figlia; Un marito, obbligandosi, la moglie non consiglia. Pretendono disporre con piena autorità, Senza voler attendere la nostra volontà. In quanto a me, certissimo, vuò dire il parer mio. |
CAM. |
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DOR. |
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CAM. |
Col padre e col fratello il mio dover lo so. S'essi di me dispongono, perché ho da dir di no? |
DOR. |
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CAM. |
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DOR. |
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CAM. |
Vi andrò volontierissima, senza trarre un sospiro. |
DOR. |
Con questa vostra flemma voi mi fareste dire. Far tutto quel che vogliono, senza mai contradire? |
CAM. |
L'amo il signor Roberto, ma bramo la mia pace. So che vi son d'incomodo, cognata mia, lo vedo; L'incomodo maggiore per l'avvenir prevedo. Allor ch'io fossi sposa, a me, per quanto lice, Dovreste far le veci di madre e di tutrice. |
DOR. |
Parlare in tal maniera è un torto che mi fate. Meco restar dovete, infin che vi sposate. Voglio aver io l'onore, col mio debole ingegno, Del vostro sposalizio di assumere l'impegno. Stabilito il contratto, gli usati complimenti Da me riceveranno gli amici ed i parenti. Le visite alle dame faremo in compagnia, Conversazion la sera terremo in casa mia. Verrà da me lo sposo nelle mie stanze istesse; So l'attenzion ch'esigono le giovani promesse. All'anello, alle perle, al tocco della mano, Io farò di una madre l'uffizio veterano, E il dì della funzione, al solito convito Prenderò io l'impegno di regolar l'invito. |
CAM. |
(Ad un parlar sì tenero chi mai non crederebbe? Ma so che mille volte impazzir mi farebbe). (da sé) |
DOR. |
Questa vostra insistenza moltissimo mi offende; Quando una cosa io bramo, ciascun me la contende; Tutti mi contradicono, e lo fan per dispetto. |
CAM. |
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DOR. |
Cara, tenete un bacio. Vuò far vedere al mondo, Se voi mi compiaceste, che anch'io vi corrispondo. Roberto sarà vostro. Tutto sarà finito. Farò che la scrittura soscriva mio marito. |
CAM. |
Ma il padre di Roberto so ch'è un uom pontiglioso. Chi sa ch'ei non si mostri sofistico e sdegnoso? Io so che tante volte il nuzial contratto Per i di lui puntigli si è fatto e si è disfatto. Ora che nel concludere da voi si è contradetto, Ch'ei voglia vendicarsi, certissimo mi aspetto. |
DOR. |
Di far ch'ei si pacifichi difficile non è. Lasciatemi operare, fidatevi di me. Io parlerò col padre, io parlerò col figlio: State di buona voglia; ma udite il mio consiglio. Se andar dovete in casa di un suocero sì strano, Non fate sulle prime ch'ei prendavi la mano. Nel soggettarvi a tutto, non siate così buona; Dite l'animo vostro, e fate da padrona. L'uomo per consueto tiranneggiar procura, E misere le donne che si fan far paura. |
CAM. |
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DOR. |
Voi non mi rispondete. Vi par ch'io dica male? |
CAM. |
Anzi dite benissimo. Conosco quanto vale Il provido consiglio, che vien dal vostro amore. Cognata, vi son serva, amatemi di cuore. |