Carlo Goldoni
Lo spirito di contradizione

ATTO SECONDO

SCENA PRIMA   Ferrante ed il Conte Alessandro

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ATTO SECONDO

 

 

 

SCENA PRIMA

 

Ferrante ed il Conte Alessandro

 

FER.

Caro conte Alessandro, vi son bene obbligato.

Vedo con quanto amore vi siete interessato.

Altri non vi voleva, a persuader Fabrizio,

Che un uomo, qual voi siete, di cuore e di giudizio.

CON.

Amico, vel confesso, poco non mi ha costato

A vincer colle buone quell'animo ostinato.

Ma l'amicizia nostra, la stima che ho di voi,

Anche il signor Gaudenzio con i consigli suoi,

Tutto fe' che all'impegno mi disponessi ardito,

E per mia buona sorte alfin ne son riuscito;

Dunque, com'io diceva, si stenderà il contratto

Nella stessa maniera, come da pria fu fatto.

Voi sottoscriverete, e vostro figlio ancora.

FER.

Conte mio benedetto, cosa dirà mia nuora?

Sapete che in mia casa costei è un precipizio.

Se torna a imbestialire, cosa dirà Fabrizio?

CON.

Firmate la scrittura, non qui, ma in altro loco.

Celata alla signora tenetela per poco.

Poi, se vi contentate, lasciate che con lei

Possa mettere in pratica certi disegni miei.

Chi sa che non mi riesca cambiarla intieramente?

FER.

No, con quella testaccia voi non farete niente.

CON.

Posso provar.

FER.

Provate.

CON.

Ma non vorrei, che in petto

Avesse vostro figlio di me qualche sospetto.

FER.

Mio figlio? poveraccio! è il miglior uom del mondo

Non so che non farebbe per vivere giocondo.

Buona cosa, per dirla, ch'ella in tutt'altro è pazza,

Ma in materia d'onore è un'ottima ragazza.

Per altro, in quanto a lui, se fosse in altro caso,

Da lei si lascierebbe condurre per il naso.

E poi voi siete il fiore degli uomini onorati;

Può con voi mio figliuolo star cogli occhi serrati.

Ma questa è nata apposta solo per contradire.

Voi perderete il tempo, e vi farà impazzire.

CON.

Le femmine conosco più assai che non credete.

So il debole di tutte, fidatevi, e vedrete.

FER.

Eccolo il demonio. (osservando fra le scene)

CON.

Ho ben piacer davvero.

FER.

Amico, a rivederci: io parlovi sincero,

Con lei, meno ch'io posso, voglio trovarmi insieme.

Vo dal signor Fabrizio a far quel che più preme.

Voi potete restare, se di restar vi aggrada.

Per non aver che dire, meglio è ch'io me ne vada. (parte)

 

 

 


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