IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | 
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Il Conte Alessandro e detti.
| 
   CON.  | 
  
   Come, signor Roberto! voi qui? chi vi ha condutto. Vostro padre, gli amici, vi cercano per tutto. Per concluder le nozze siete di là aspettati. (a Roberto e a Camilla)  | 
 
| 
   CAM.  | 
  |
| 
   DOR.  | 
  |
| 
   CON.  | 
  |
| 
   DOR.  | 
  
   Eccovi, o Conte, svelato il mio disegno. Di unirli in matrimonio preso da me ho l'impegno. Vuò far vedere al mondo chi sono, e chi non sono: Che facile mi sdegno, che facile perdono. E voglio in mia presenza che porgansi la mano, Senza de' genitori, senza di suo germano. Conte mio, son certissima che voi mi loderete.  | 
 
| 
   CON.  | 
  
   Libero, quel ch'io sento, dirò, se il permettete. Veggo assai chiaramente quanto dalla passione Ad essere offuscata soggetta è la ragione, E che la mente umana, quantunque illuminata, Talor ne' suoi consigli suol essere ingannata. Come! legar volete di due persone i cuori Senza il figlial rispetto dovuto ai genitori? L'autorità paterna violare a voi non spetta. Amor non vi consiglia. Vi sprona una vendetta. E di acquistare in vece lode, rispetto e stima Gli animi voi rendete più torbidi di prima. Io della bontà vostra, io son garante al mondo, Ma in simile sconcerto mi perdo e mi confondo. Una donna s'è saggia, alle grand'opre avvezza, Come mai può cadere in tanta debolezza? Come mai una mente sì nobile e sovrana Discendere ha potuto ad un'azion villana? Ah, pur troppo egli è vero, tutti siamo in periglio, Tutti bisogno abbiamo d'aiuto e di consiglio. Cento ragion non bastano a autenticare un torto, In voi un'ingiustizia non lodo, e non sopporto. Tutte le ragion vostre difendere m'impegno, Ma non difendo un atto del vostro cuore indegno.  | 
 
| 
   ROB.  | 
  
   (A un simile discorso rimane ammutolita). (da sé)  | 
 
| 
   CAM.  | 
  |
| 
   DOR.  | 
  |
| 
   CON.  | 
  
   (Or convien raddolcirla; Fra il dolce e fra l'amaro speranza ho di guarirla). (da sé)  | 
 
| 
   DOR.  | 
  |
| 
   CON.  | 
  
   È ver, ma alle occasioni gli amici di buon core Si lascian trasportare dal zelo e dall'amore.  | 
 
| 
   DOR.  | 
  |
| 
   CON.  | 
  
   È ver, chiedo perdono. Voi che udito mi avete Parlar sì caldamente con lei degna di stima, Non intendo per questo che il merito si opprima. Questa è un'illustre donna, che ha sentimenti onesti, Che di beneficare sol medita i pretesti: Donna di mente eccelsa, di cuor schietto e sincero, E se l'incolpa il mondo, il mondo è menzognero. Solo per vostro bene con provido consiglio Si espose incautamente di critiche al periglio. E allor che l'intenzione provien da fondo buono, È degno anche un inganno di scusa e di perdono. Io della sua virtude ho un ottimo concetto. Stimatela voi pure, portatele rispetto. Ite dove vi aspettano entrambi unitamente; Di quanto è qui seguito, altrui non dite niente. Noi pur verrem fra poco; vi do la mia parola, Ella farà cogli altri quel che volea far sola. E far che si vergognino saprà quei maldicenti,  | 
 
| 
   CAM.  | 
  
   Per me son persuasissima della di lei bontà. Il Conte, a quel ch'io vedo, è un uom di abilità. (da sé e parte)  | 
 
| 
   ROB.  | 
  
   Tutto saprò scordarmi, appena uscito fuore; Per ora altro non penso, che a consolarmi il cuore. (parte)  |