Carlo Goldoni
Il tutore

ATTO PRIMO

SCENA DODICESIMA

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SCENA DODICESIMA

 

Brighella, Arlecchino e detto; poi un altro servitore

 

ARL. Sior.

BRIGH. Cossa comandela?

OTT. Si mangia, o non si mangia?

ARL. Presto, el patron vol magnar.

BRIGH. El cogo ha messo su adesso la manestra. Da qua mezz’oretta l’anderà in tavola.

OTT. Non la finite mai.

ARL. L’è quel che digo anca mi, non se magna mai.

OTT. Arlecchino, come stai d’appetito?

ARL. Benissimo, per servirla.

BRIGH. Vólela intanto, che demo una revista a sto contarello? (gli mostra un foglio)

OTT. Andate da mia sorella. Che minestra c’è?

BRIGH. Risi.

OTT. Ah! Arlecchino, ti piace il riso?

ARL. Me piase: no tanto come la polenta, ma poco manco.

OTT. Oh buona eh, quella polentina!

ARL. Oh cara!

OTT. Che nuoti nel butirro.

ARL. Oh vita mia!

OTT. Carica di formaggio.

ARL. Ah, che non posso più!

OTT. Ah, ah, ah! Arlecchino va in deliquio per la polenta. (ride)

BRIGH. Sior padron, ghe vol dei denari.

OTT. (Ride) Arlecchino, te ne voglio far mangiar una pentola piena.

ARL. Oh magari!

BRIGH. Ala inteso, che ghe vuol denari?

OTT. Sì, ho inteso. Ti piacciono i capponi? (ad Arlecchino)

ARL. Corpo del diavolo! I capponi? Oh benedetti!

OTT. Voglio che ne mangiamo uno tanto fatto. Metà per uno, metà per uno. Mezzo tu, mezzo io. A te gli ossi, a me la carne. (ride)

ARL. M’al tolt per un can, o per un gatto?

OTT. (Ride)

BRIGH. Me favorissela sti denari?

OTT. Ehi, Brighella, un cappone mezzo a lui, mezzo a me: io la carne, Arlecchino l’ossa. (ride forte)

ARL. (Eh, se sarò minchion, me danno). (da sé)

BRIGH. Ma la favorissa de veder la polizza.

OTT. Non mi romper il capo. Ehi, Arlecchino, ti piacciono le torte?

ARL. Sior sì.

OTT. Te ne voglio dar una cotta al sole. (ride) Cotta al sole.

BRIGH. Vólela veder...

OTT. Cotta al sole. (ridendo)

BRIGH. (Oh che freddure da ragazzo, da scempio, da babuin). (da sé)

OTT. Cotta al sole. (ad Arlecchino)

ARL. Cotta al sole, cotta al sole. (burlandolo)

OTT. Asinaccio, mi burli?

ARL. Coss’è sto asinaccio? Sangue de mi!

OTT. Zitto, non andar in collera. Non mi far alterare per amor del cielo. Brighella, che cosa vuoi?

BRIGH. O che la veda sto conto delle spese, o che la me daga dei denari, e tireremo avanti.

OTT. Eccoti una doppia, e tiriamo innanzi. Cotta al sole. (ride)

ARL. No se burla i poveri servitori.

OTT. Zitto; un cappone, mezzo tu e mezzo io. (ride)

BRIGH. Caro signor, la se perde con quel martuffo?

OTT. Mi diverto assai. Arlecchino mi fa ridere. Sei il mio buffone, non è vero?

ARL. Mi buffon? Me maravei dei fatti vostri.

OTT. Zitto, non mi far agitare.

SERV. Quando comanda, è in tavola.

OTT. Oh buono, buono. Andiamo, alzatemi. Cotta al sole cotta al sole. (tutti via)

 

 

 


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