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   BER. 
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   In
  casa il precipizio adunque era venuto? 
  Caro
  il mio don Anselmo! il ciel mi ha provveduto. 
  Io
  credo facilmente, e vedo che son stato 
  Da
  questa mia nipote sedotto ed acciecato. 
  Ma
  il mio fedele amico, sincero per costume 
  Nel buio dell'inganno mi porge un chiaro lume 
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   PLA. 
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   (Parte
  quell'impostore, e appena mi saluta. 
  Inutilmente io spero non essere venuta). (da sé) 
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   BER. 
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   (Eccola;
  chi direbbe sotto quell'umil ciglio 
  Tanta malizia fossevi, e tanto rio consiglio?) (da sé) 
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   PLA. 
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   Serva, signore zio. 
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   BER. 
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   Nipote, vi saluto. 
  Vi dirò in due parole di voi che ho risoluto. 
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   PLA. 
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   Sì, signor, comandate, solo obbedirvi aspiro. 
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   BER. 
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   Vo', finché siete vedova, che andiate in un ritiro. 
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   PLA. 
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   (Capisco
  donde viene cotal risoluzione: 
  Il fingere opportuno deluda la finzione). (da sé) 
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   BER. 
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   (Mi par che non le comodi). (da sé) 
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   PLA. 
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   In verità, signore, 
  Dar
  non mi potevate consolazion maggiore. 
  Moglie
  fui per mio danno, il mondo ho già provato, 
  E
  vivere destino nel libero mio stato. 
  Ma
  son tanti i perigli, tante le insidie sono, 
  Che
  ora l'offerta vostra accetto per un dono. 
  Che
  sono i falsi beni di questa terra ingrata? 
  Ogni
  più dolce brama dal tosco è amareggiata. 
  Speranza
  ingannatrice ogni piacer distrugge, 
  E solo
  il tristo mondo può vincere chi fugge. 
  Spero
  nel mio ritiro un vivere beato. 
  Mi si aprano le porte. 
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   BER. 
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   (Son rimasto incantato). (da
  sé) 
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   PLA. 
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   Signor,
  padre amoroso non siete di me sola, 
  Ma
  di Luigia ancora, d'amore a voi figliuola. 
  Fate
  ch'ella non meno, fuggendo ogni deliro, 
  Venga meco a godere la pace del ritiro. 
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   BER. 
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   Fanciulla...
  giovinetta... direi, a parer mio, 
  Fosse meglio educata in casa dello zio. 
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   PLA. 
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   Oh,
  in questo perdonate. Ho pratica del mondo. 
  Il bene,
  il mal conosco, e franca vi rispondo, 
  Che
  un uom che ha sue faccende, di ciò sa poco o nulla, 
  E che maggior custodia esige una fanciulla. 
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   BER. 
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   È
  ver, ma in luogo mio, a custodirla viene 
  Un certo don Anselmo, ch'è uom saggio e dabbene. 
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   PLA. 
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   Ah,
  m'inspirasse il cielo tal forza e tal consiglio, 
  Da
  farvi rilevare l'inganno ed il periglio. 
  Se
  un uom con donna giovine a conversar si metta, 
  Chi
  è quel che prosontuoso resister si prometta? 
  Sia
  don Anselmo un vecchio, anche nei vecchi il foco 
  Ad
  onta delle nevi si accende a poco a poco. 
  Sia
  virtuoso e forte; abbiam più d'un esempio, 
  Che
  il saggio in occasione è divenuto un empio. 
  Tutti
  siam d'una pasta misera, inferma e frale, 
  Tutti ad errar soggetti. 
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   BER. 
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   (Affé, non dice male). (da
  sé) 
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   PLA. 
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   Avrete cuor, signore, di espor la paglia al foco? 
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   BER. 
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   Ci ho quasi un po' di dubbio... ci penseremo un poco. 
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