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ANS. |
Costei è donna scaltra, ed io godo più molto Col furbo aver che fare, anzi che collo stolto. Lo so che il mio disegno vede patente e chiaro, Ma in mio favor l'impegna la gola del danaro; E se coi suoi consigli aiuta i desir miei, Anch'io la mia parola vo' mantener con lei. Se a tutte le passioni resistere non so, Voglio esser pontuale in quello che si può. |
BER. |
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ANS. |
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BER. |
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ANS. |
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BER. |
A una fanciulla in casa più facile è il periglio. Non può farle la guardia una servente, un zio: Pericolar potrebbe. |
ANS. |
Come? non ci son io? |
BER. |
Lasciate che vi parli... che diavi un arricordo. (Dirò quel ch'ella disse, se più me ne ricordo). (da sé) Se un uom con donna giovane a conversar si metta, Chi è quel che prosontuoso resister si prometta? Sia virtuoso e forte; abbiam più d'un esempio, Che il saggio in occasione è divenuto un empio. Tutti siam d'una pasta... e siamo in conclusione |
ANS. |
(So di chi è la lezione). (da sé) Ah don Berto, pur troppo l'uom di malizia pieno Di convertir procura il balsamo in veleno. Son queste, a me ben note, massime tutte buone, Ma ponderar conviene il cuor delle persone. Io sarò quel malvagio? Oh ciel! sarò quell'empio, Di cui narran le storie il luttuoso esempio? Non credea meritarmi da voi sì fiero torto, Per mortificazione lo prendo e lo sopporto. Merito peggio, è vero, l'accordo e lo protesto; Reo di più colpe io sono, ma non lo sono in questo. |
BER. |
(Ah che uomo dabbene!) (da sé) |
ANS. |
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BER. |
Io il dico, ed io lo voglio. |
ANS. |
Da voi più non ci vengo. |
BER. |
Oh, questo è un altro imbroglio. Se voi mi abbandonate, chiuder sarò forzato |
ANS. |
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BER. |
Che siate benedetto! |
ANS. |
Sì facile al ritiro che siasi accomodata? |
BER. |
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ANS. |
(Ancora io non lo credo). (da sé) |
BER. |
Quant'obbligo vi devo! Voi non faceste poco A ritrovar sì presto l'occasione e il loco. Dov'è? si può sapere? |
ANS. |
Sì, lo saprete poi. Per ora un'altra grazia desidero da voi. |
BER. |
Per voi, per tutti quelli che voi raccomandate, |
ANS. |
Una fanciulla giovane, da tutti abbandonata, Sta per pericolare dai discoli insidiata. Vorrebbe collocarsi, e pronta è l'occasione; Ma senza un po' di dote non pigliala il garzone. Chiede cento zecchini: signor, se voi li date, D'averla assicurata il merito acquistate. |
BER. |
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ANS. |
Sì, certo, e perigliosa. |
BER. |
È bella? |
ANS. |
Sì, pur troppo; questa è la peggior cosa. |
BER. |
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ANS. |
Eh, quei che la bellezza apprezzano, son rari. Al giorno d'oggidì vonn'essere danari. |
BER. |
Or sovvenir mi fate, parlando della dote, Che preparar la deggio anch'io per la nipote; |
ANS. |
Questo sospetto avaro nel vostro cuore è novo: Il solito don Berto in voi più non ritrovo. Veggo che qualche ingrato vi parla e vi consiglia, E temo che il nemico non sia nella famiglia. Per me più non ricerco; mi duole e mi confondo Vedere affascinato voi pur dal tristo mondo. Ed io che ho tanto fatto per voi senza interesse. Potea temer che pari amor mi si rendesse? |
BER. |
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ANS. |
In collera? perché? |
BER. |
Cento zecchini adunque... |
ANS. |
A un altro i cercherò |
BER. |
Non mi mortificate, che io ve li darò. |
ANS. |
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BER. |
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ANS. |