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BER. |
Ma signora nipote, che è questa novità? Sempre si han da vedere da voi nuove persone? In casa mia, vi avverto, non vo conversazione. Vi è una fanciulla, e poi... e poi non istà bene... E poi son io padrone. |
PLA. |
(Capisco donde viene). (da sé) |
BER. |
Fu l'avvocato dunque? |
PLA. |
Certo; e non può venire |
BER. |
Bene. Di lui non parlo, ma parlovi di questo. Chi è quel che ora è venuto? |
PLA. |
Era di mio consorte amico sviscerato; Mi ha sempre, fin ch'ei visse, in casa praticato. Or che tornata io sono in casa dello zio, Trattar non mi è permesso con gente da par mio? Andrò, non dubitate, fra poco a ritirarmi, Ma intanto che ho da dire a chi vuol visitarmi? Lo zio non lo permette? Lo zio severo e strano Vuol vivere in sua casa da stoico, da villano? Siete pur nato bene; vostro fratel maggiore Fu pur dei cavalieri lo specchio e lo splendore. Si ha da dir che lo fate per secondar gli amici? Cosa diran le lingue di voi mormoratrici? |
BER. |
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PLA. |
(Ei cede facilmente a tutte le ragioni). (da sé) Venga don Sigismondo. Ditegli che perdoni. (A Paluccio che parte) |