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SCENA PRIMA
CLE. |
Dopo che ti conosco, mai più m'hai favellato Con simile arroganza. Ti sei forse cambiato? |
PAO. |
La novitade è questa. Vi voglio ben, vorrei che uscissimo d'imbroglio; Ma senza i cento ruspi sposare io non vi voglio. Faceste male a dirmelo, prima d'averli in tasca. Or che lo so, li voglio. |
CLE. |
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PAO. |
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CLE. |
Questo pensier non dico che non sia giusto e onesto, Ma ci dovevi, ingrato, pensare un po' più presto. Sono due anni e mezzo che ci facciam l'amore: Per me, se or mi lasciassi, sarebbe il bell'onore! Veduto io non ti avessi, che viverei tranquilla. |
PAO. |
Certo l'ho io sedotta la povera pupilla. (ironico) Voi mi insegnaste amare, io non sapea nïente. |
CLE. |
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PAO. |
Alle corte: che cosa concludiamo? |
CLE. |
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PAO. |
Di dote come stiamo? |
CLE. |
Non ci pensasti in prima? |
PAO. |
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CLE. |
Cento zecchini d'oro mi fur promessi, è vero; Da chi me li ha promessi, di conseguirli io spero; Ma se non me li danno? |
PAO. |
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CLE. |
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PAO. |
Rispondervi saprei qual meritate, affé; |
CLE. |
Oh oh, gran differenza fra noi ci passerà! |
PAO. |
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CLE. |
Ed io? eh, siamo là. |
PAO. |
Se quando io venni in casa, ero un fanciullo ancora, E quel che siete adesso voi eravate allora? |
CLE. |
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PAO. |
Oh, più di cento volte intesi, e non da un solo, A dire che di voi credevanmi figliuolo. |
CLE. |
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PAO. |
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CLE. |
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PAO. |