Carlo Goldoni
La vedova spiritosa

ATTO TERZO

SCENA TERZA   Don Anselmo e Paoluccio

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SCENA TERZA

 

Don Anselmo e Paoluccio.

 

PAO.

Signor, fin ch'ella torna, potressimo il danaro

Principiar a contare.

ANS.

Ah no, figliuolo caro,

Non vo' sentirvi tanto avido di monete.

Non è l'oro e l'argento quel ben che voi credete.

Se d'oro, se d'argento, non fosse il mondo pieno,

I vizi ed i pericoli sarebbero assai meno.

Comprasi a caro prezzo dall'uom la sua rovina,

E l'uom quanto è più ricco, più al precipizio inclina.

Felice chi di poco sa contentare il cuore,

Felice chi guadagna il pan col suo sudore.

Qui dentro voi credete vi sia la vostra sorte,

E voglia il ciel pietoso che non vi sia la morte.

Ah, quest'oro è un veleno. (mostrando la borsa)

PAO.

Signor, vi prego darmi

Un poco di quell'oro. Vorrei avvelenarmi.

ANS.

Viene il vostro padrone; seco parlare io deggio.

PAO.

(Quell'oro sarà nostro? nol credo, se nol veggio) (da sé, e parte)

 

 

 


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