Carlo Goldoni
La vedova spiritosa

ATTO QUARTO

SCENA SETTIMA   Donna Placida e detti; poi Paoluccio

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SCENA SETTIMA

 

Donna Placida e detti; poi Paoluccio.

 

PLA.

(Certo don Isidoro venne a narrarmi il giusto.

Ma che don Sigismondo ami Luigia, ho gusto). (da sé)

Che fa il vecchio importuno?

ANS.

Qui, qui, signora mia;

Vedete il bel profitto di vostra compagnia. (a donna Placida, accennando donna Luigia e don Sigismondo)

LUI.

Venni da lui chiamata. (a donna Placida, accennando don Sigismondo)

SIG.

Domandovi perdono.

Secondo il concertato, da voi tornato io sono. (a donna Placida)

ANS.

Concerti fraudolenti!

PLA.

Signor, voi non ci entrate.

A comandar, se piacevi, in casa vostra andate. (a don Anselmo)

Resti don Sigismondo, resti Luigia ancora. (alli due)

Ci son io; voi partite. (a don Anselmo)

ANS.

Non vo' partir, signora.

Son qui, son vigilante per ordin dello zio.

Dite quel che volete, vo' fare il dover mio.

PLA.

Restate pur, non curo, in faccia a un testimonio,

Per una figlia nubile trattar di matrimonio.

Se un cavalier la brama, s'ella acconsente al nodo,

Tosto lo zio si chiami...

ANS.

No, non è questo il modo.

Io mi oppongo al contratto.

SIG.

Signor, con qual ragione? (adirato, a don Anselmo)

ANS.

(Non vorrei gli venisse qualche distrazïone). (da sé, ritirandosi un poco)

PLA.

Non parlate, sorella? (a donna Luigia)

LUI.

La cosa a voi rimetto. (a donna Placida)

SIG.

Se voi siete contenta...

ANS.

Non si farà, il prometto.

Tentate a mio dispetto di superarla invano.

PAO.

Signora. (a donna Placida)

PLA.

Chi è venuto?

PAO.

È il signor capitano.

ANS.

(Oimè!) Basta, il vedremo. (timoroso, in atto di partire, sentendo l'arrivo del capitano)

PLA.

Spiegatevi più aperto. (a don Anselmo)

ANS.

Ah se ciò succedesse... (ammazzerei don Berto). (da sé, e parte timoroso, perché vede in distanza il capitano)

PLA.

Germana, se vien gente, a ritirarvi andate.

Voi, se la pretendete, itene, e al zio parlate. (a don Sigismondo)

LUI.

(Converrà ch'io lo pigli, se lo destina il fato.

Quanto più fortunata sarei coll'avvocato!) (da sé, e parte)

PLA.

Venga don Ferramondo.

PAO.

Vo ad avvisarlo subito. (parte)

 

 

 


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