Carlo Goldoni
La ritornata di Londra

ATTO PRIMO

SCENA QUARTA   Giacinta e detto

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SCENA QUARTA

 

Giacinta e detto.

 

GIAC.

Serva, signor Barone.

BAR.

Dove andate,

Graziosa giovinetta?

GIAC.

Vado a cercar in fretta

Un parrucchier per la padrona mia,

Con buona grazia di vossignoria.

BAR.

Ma perché una ragazza

Mandar per la città? Non ha staffieri?

GIAC.

Essi son forestieri,

Ed io son milanese.

Pratica ho più di lor del mio paese.

BAR.

Un piacere vorrei.

GIAC.

La mi comandi.

BAR.

Trovato il parrucchiere

Più bravo e accreditato,

Vorrei che sol da me fosse pagato.

GIAC.

Sì, quand'altro non vuol, sarà servita.

La padrona è compita;

Le grazie, le finezze non ricusa,

E non sdegna di far quel che si usa.

BAR.

Posso andar a vederla?

GIAC.

È presto ancora:

La lasci un poco riposar per ora.

BAR.

Mi raccomando a voi.

GIAC.

La non ci pensi;

Farò il debito mio.

Ma...

BAR.

Che vorreste dir?

GIAC.

Ma... m'intend'io.

BAR.

Credo anch'io di capire. (mette la mano in tasca)

GIAC.

Un uom di mondo

Sa come van queste faccende qui.

BAR.

Ditemi: vi ho capito? (dandole una moneta)

GIAC.

Signor sì. (prende la moneta ridendo)

BAR.

Questo non è che un segno

Di quel che farò poi.

Giacinta mia, mi raccomando a voi.

 

Dite a Madama

Che di buon core

Suo servitore

Sono e sarò;

E che per lei farò

Stupir questa città.

Dite che l'amo,

Che mi esibisco,

Che le offerisco

La servitù;

Che l'oro del Perù

Non si risparmierà.

Son cavalier tedesco,

Baron di Montefresco,

Ed ho per mio costume

La prodigalità. (parte)

 

 

 


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