Carlo Goldoni
La ritornata di Londra

ATTO PRIMO

SCENA DECIMA   Giacinta e detti

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SCENA DECIMA

 

Giacinta e detti.

 

GIAC.

Madama, a lei vorrebbe

Inchinarsi il Marchese.

CARP.

Eh, vada via.

MAD.

Eccoci in campo colla gelosia. (a Carpofero)

Digli che venga pur. (a Giacinta)

GIAC.

Sì, poverino.

(Mi ha donato egli pure uno zecchino). (da sé)

MAD.

Via, badate che facciano

I servitori il suo dover; che espongano

L'argenteria, le gioje,

Gli orologi, gli astucci,

La libreria da viaggio,

La musica più scelta e più perfetta,

La scimia, il papagallo e la spinetta.

CARP.

Ed io dovrò...

MAD.

Dovrete

La guardia far perché non sia rubato.

CARP.

E voi frattanto...

MAD.

Ed io

Far con i cavalieri il dover mio.

CARP.

Se mi credon fratello,

Non sarà vostro onore

Che mi vedano a far da servitore.

MAD.

Non sarebbe gran cosa,

Che d'una virtuosa

Si vedesse il fratel far da staffiere...

Presto andate, che viene il cavaliere.

CARP.

Ma quando avrò finito?

Quando sarete mia?

MAD.

Quando vi passerà la gelosia.

CARP.

(Ah, vuò far quanto posso

Per divenirle sposo.

Vuò studiar di non essere geloso). (parte)

 

 

 


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