Carlo Goldoni
La ritornata di Londra

ATTO SECONDO

SCENA QUARTA   Madama Petronilla, poi Carpofero e la Contessa

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SCENA QUARTA

 

Madama Petronilla, poi Carpofero e la Contessa

 

MAD.

Eppur nello sdegnarmi

Mi è forza andar bel bello

Per non svelare ch'ei non sia fratello.

CARP.

Sorella, ecco la dama

Della casa padrona, che vuol farvi

D'una visita degna ed onorarvi.

MAD.

Serva sua. (sostenuta)

CONT.

La fortuna

M'offre il contento d'aver qui alloggiata

Donna vaga e gentil.

MAD.

Bene obbligata. (sostenuta)

CARP.

(Un po' men di sussiego). (piano a Madama)

MAD.

(Asino). (piano a Carpofero)

CARP.

(Grazie). (piano a Madama)

CONT.

Come l'alloggio nostro

Riesce grato a Madama?

MAD.

Anzi.

CONT.

Vorrei

Fossero queste stanze

Degne del merto suo più che non sono.

MAD.

Da vïaggio siam noi; l'albergo è buono.

CARP.

(Gradite un poco più). (piano a Madama)

MAD.

(Briccone!) (piano a Carpofero)

CARP.

(A me?)

CONT.

(Che maniera incivil! che orgoglio strano!

Son costretta a soffrir per suo germano). (da sé)

MAD.

(Ci parleremo poi). (piano a Carpofero)

CONT.

Mi spiacerebbe

Di vedervi da noi stare in disaggio.

Compatite, Madama...

MAD.

Eh, siam da viaggio.

(So tutto). (piano a Carpofero)

CARP.

(E di che mai?) (a Madama)

MAD.

(La Contessa ti piace). (a Carpofero)

CARP.

(Oibò. Scherzai). (a Madama)

CONT.

Madama, io non vorrei

Esser troppo importuna.

MAD.

Anzi.

CONT.

Quest'anzi

Vuol dir che vi annoiate;

Partirò, ma in tal guisa...

MAD.

Anzi restate.

CARP.

(La vogliam finir male). (da sé)

CONT.

Un'insolenza

Sembrami in casa mia...

MAD.

Con sua licenza. (in atto di partire)

CONT.

Mi lasciate così? Codesto è forse

Costume oltramontano?

MAD.

Vi lascio in compagnia di mio germano.

CONT.

Per dir la verità,

Ei serba un altro stile,

Più discreto del vostro e più civile.

MAD.

Godo ch'egli vi piaccia:

Andar io deggio, e le mie parti ei faccia.

 

Bel fratellino amabile,

Seco restate ancor. (a Carpofero)

Padrona mia adorabile,

Grazie di tanto onor. (alla Contessa)

Guardi quell'occhio tenero

Che fa cascare il cor. (alla Contessa, accennando Carpofero)

Mira quell'aria nobile

Che fa destare amor. (a Carpofero, accennando la Contessa)

Cari quei vezzi, - cari quei sguardi,

Il cielo vi guardi - da lancie e da dardi:

Lo dico di cor.

Cari, ma cari, carini d'amor. (a tutti e due; e parte)

 

 

 


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