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Lelio: Oh me felice! Con quanta facilità il signor Pantalone mi ha accordata la sua figliuola! Con meno parole non si poteva fare un trattato di matrimonio.
Arlecchino: Dove diavol ve sì ficcado? La patrona ve cerca.
Lelio: Arlecchino, ti ho da dare una buona nuova.
Arlecchino: Via mo.
Arlecchino: Disì da bon?
Lelio: Non vedo l'ora che lo sappia la signora madre.
Arlecchino: E chi èla la sposa?
Lelio: Indovinala. Se l'indovini, ti do due soldi.
Arlecchino: Èla fursi...
Arlecchino: La sarà...
Lelio: Né meno.
Arlecchino: Mo lasseme dir. Anca sì che l'è...
Lelio: Non la puoi indovinare.
Arlecchino: Ma donca disìla vu.
Lelio: È la figlia del signor Pantalone.
Arlecchino: Mo se tra sior Pantalon e la siora Beatrice gh'è stà dei radeghi.
Lelio: La signora madre mi ha dato licenza.
Arlecchino: E cossa dis el sior Pantalon?
Lelio: È contentissimo. Qui adesso, in questo momento, gli ho domandata la figlia, ed egli mi ha risposto: è fatta e detta.
Arlecchino: Bon: evviva, me ne consolo. Vederemo una bella razza.
Lelio: Orsù, andiamo dalla signora madre.
Arlecchino: Andè pur da per vu, che mi bisogna che torna dal nodaro.
Lelio: Oh sì, dal notaio, che farà la scrittura del mio contratto.
Arlecchino: Avì parlà colla sposa?
Lelio: Non ancora.
Arlecchino: Tutto sta a quel primo incontro. Portarse ben la prirna volta, e entrarghe in grazia a drittura.
Lelio: Che cosa pensi tu ch'io potessi dirle la prima volta, quando le parlo?
Arlecchino: Dir per esempio: È tanto tempo che sospirando per i crini della vostra bellezza...
Lelio: Oibò, oibò, se i suoi capelli non li ho veduti...
Arlecchino: Ben, podì dir: che sospirando per le pupille delle vostre luci...
Lelio: Non ho veduto né meno i suoi occhi.
Arlecchino: Mo cossa avì visto? El so mustazzo?
Lelio: Sì, ma dal zendale coperto.
Arlecchino: Ho capido. Podì donca dir cussì: È tanto tempo che innamorato del vostro zendale...
Lelio: Animalaccio! Il zendale non innamora.
Arlecchino: Bestiaccia! se non avì visto altro.
Lelio: Ho veduto e non ho veduto...
Arlecchino: Donca disì cussì: Essendo innamorato della vostra immaginaria bellezza...
Lelio: Non voglio metter la cosa in dubbio.
Arlecchino: Ma se no savì gnente de siguro.
Lelio: Come non so niente di sicuro? Il signor Pantalone mi ha assicurato ch'è fatta e detta.
Arlecchino: Donca scomenzè cussì. Bellissima fatta e detta...
Arlecchino: Sì un ignorante.
Lelio: A me non mancano termini equivalenti al merito della bellezza; e le dirò all'improvviso, che Amore ed Imeneo sono quei due fratelli, che prendendo la di lei bellezza per loro sorella, hanno stimolato il mio cuore ad inquartarsi nel parentado. Vado a dirlo alla signora madre. (parte)