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Ottavio: Che mi comanda la signora Beatrice?
Beatrice: Venite qui, il mio caro consorte. Che cosa mai avete, che passeggiate così da voi solo?
Ottavio: Ho un flato che mi tormenta. Il moto mi fa bene.
Beatrice: Via, avete passeggiato abbastanza: sedete.
Ottavio: Sì signora; me lo dite voi, lo farò volentieri.
Beatrice: Eh! io penso sempre alla vostra salute, al vostro comodo, al vostro piacere.
Ottavio: Che siate benedetta! L'ora si va avanzando. Può essere che il notaio non venga altrimenti.
Beatrice: Oh, non istate ora a pensare al notaio. Se verrà, verrà; se non verrà, buon viaggio. Se non si farà stassera, si farà un'altra volta: non ci sono queste premure.
Ottavio: È vero, così diceva anch'io.
Beatrice: Che cosa volete questa sera da cena?
Ottavio: Un poco di zuppa; e se vi pare, due polpettine.
Beatrice: Vi ho preparato una buona cosa.
Beatrice: Fatta colle mie mani.
Beatrice: Una torta d’erbe col latte.
Ottavio: Oh buona! L'avete fatta voi?
Beatrice: Io.
Beatrice: La mangeremo insieme.
Ottavio: Meglio! Ma spicciamoci presto. Ceniamo, e andiamocene a letto.
Ottavio: Intanto facciamo qualche cosa.
Beatrice: Che cosa vorreste fare?
Ottavio: Giuochiamo un poco alle carte.
Beatrice: Da noi due?
Ottavio: Sì, da noi due. Voi ed io.
Beatrice: In due non si può.
Ottavio: Voglio giuocare a viva l'amore, a viva l'amore.
Beatrice: Piuttosto giuochiamo a bazzica .
Ottavio: Sì cara, a quel che volete voi.
Beatrice: (Che pazienza con questo vecchiaccio!) (da sé) Ecco, faccio io le carte.
Ottavio: Di quanto volete che giuochiamo?
Beatrice: Per giuocare di qualche cosa, giuochiamo d'un soldo la partita.
Ottavio: Sì, d'un soldo. E se guadagno, voglio esser pagato.
Beatrice: Ci s'intende. (dà le carte)
Beatrice: Anch'io.
Ottavio: Oh, aspettate. Ho bazzica, e non l'aveva veduta.
Beatrice: Signor no; avete detto scarto, avete da scartare.
Beatrice: Se siete cieco, vostro danno.
Ottavio: Le butterò via tutte. (getta le carte in tavola e si ammutisce
Beatrice: Schiavo. (Un tedio di meno). (da sé; le getta anche ella. Stanno un pezzo mutoli tutti e due senza parlare e senza guardarsi; poi Ottavio tira fuori gli occhiali, se li mette al naso, e mescola le carte)
Beatrice: (Alza, senza parlare)
Ottavio: Buona.... No, no. Bazzicotto, bazzicotto .
Beatrice: Non è più tempo: bazzica.
Ottavio: Non aveva conosciuto il comodino.
Beatrice: Via, vi meno buono il bazzicotto.
Ottavio: Segno sette punti. Fate voi: vi ringrazio, carina.
Beatrice: (Non posso più!) (da sé; fa le carte, e le dà fuori)