Carlo Goldoni
La serva amorosa

ATTO TERZO

Scena Seconda. Ottavio e detta

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Scena Seconda. Ottavio e detta

 

Ottavio: Che mi comanda la signora Beatrice?

Beatrice: Venite qui, il mio caro consorte. Che cosa mai avete, che passeggiate così da voi solo?

Ottavio: Ho un flato che mi tormenta. Il moto mi fa bene.

Beatrice: Via, avete passeggiato abbastanza: sedete.

Ottavio: signora; me lo dite voi, lo farò volentieri.

Beatrice: Eh! io penso sempre alla vostra salute, al vostro comodo, al vostro piacere.

Ottavio: Che siate benedetta! L'ora si va avanzando. Può essere che il notaio non venga altrimenti.

Beatrice: Oh, non istate ora a pensare al notaio. Se verrà, verrà; se non verrà, buon viaggio. Se non si farà stassera, si farà un'altra volta: non ci sono queste premure.

Ottavio: È vero, così diceva anch'io.

Beatrice: Che cosa volete questa sera da cena?

Ottavio: Un poco di zuppa; e se vi pare, due polpettine.

Beatrice: Vi ho preparato una buona cosa.

Ottavio: Davvero!

Beatrice: Fatta colle mie mani.

Ottavio: Eh via!

Beatrice: Una torta d’erbe col latte.

Ottavio: Oh buona! L'avete fatta voi?

Beatrice: Io.

Ottavio: Oh, sarà pur buona!

Beatrice: La mangeremo insieme.

Ottavio: Meglio! Ma spicciamoci presto. Ceniamo, e andiamocene a letto.

Beatrice: La torta si cucina.

Ottavio: Intanto facciamo qualche cosa.

Beatrice: Che cosa vorreste fare?

Ottavio: Giuochiamo un poco alle carte.

Beatrice: Da noi due?

Ottavio: Sì, da noi due. Voi ed io.

Beatrice: A che giuoco?

Ottavio: A viva l'amore.

Beatrice: In due non si può.

Ottavio: Voglio giuocare a viva l'amore, a viva l'amore.

Beatrice: Piuttosto giuochiamo a bazzica .

Ottavio: cara, a quel che volete voi.

Beatrice: (Che pazienza con questo vecchiaccio!) (da sé) Ecco, faccio io le carte.

Ottavio: Di quanto volete che giuochiamo?

Beatrice: Per giuocare di qualche cosa, giuochiamo d'un soldo la partita.

Ottavio: Sì, d'un soldo. E se guadagno, voglio esser pagato.

Beatrice: Ci s'intende. ( le carte)

Ottavio: Scarto.

Beatrice: Anch'io.

Ottavio: Oh, aspettate. Ho bazzica, e non l'aveva veduta.

Beatrice: Signor no; avete detto scarto, avete da scartare.

Ottavio: Ma se ho la bazzica.

Beatrice: Non importa.

Ottavio: Non l'aveva veduta.

Beatrice: Se siete cieco, vostro danno.

Ottavio: Le butterò via tutte. (getta le carte in e si ammutisce

Beatrice: Schiavo. (Un tedio di meno). (da sé; le getta anche ella. Stanno un pezzo mutoli tutti e due senza parlare e senza guardarsi; poi Ottavio tira fuori gli occhiali, se li mette al naso, e mescola le carte)

Ottavio: Alzate.

Beatrice: (Alza, senza parlare)

Ottavio: ( le carte)

Beatrice: Bazzica.

Ottavio: Buona.... No, no. Bazzicotto, bazzicotto .

Beatrice: Non è più tempo: bazzica.

Ottavio: Non aveva conosciuto il comodino.

Beatrice: Via, vi meno buono il bazzicotto.

Ottavio: Segno sette punti. Fate voi: vi ringrazio, carina.

Beatrice: (Non posso più!) (da sé; fa le carte, e le fuori)

Ottavio: Bazzica!

 


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