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ROS. |
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LUCR. |
Non mi fido. |
CARL. |
Un segreto importante io le confido. |
LUCR. |
Un segreto importante a lei non lice Confidare così segretamente, |
ROS. |
Se mi volete ben, siate prudente, |
CARL. |
Ma lo dirà... |
LUCR. |
No, non dirò niente. |
CARL. |
Sappiate che un amico di Milano Scrive s'io voglio andare in Alemagna, Al servigio d'un principe sovrano, 'Ve si fa poco, e molto si guadagna; E d'accordare libertà mi dona, |
ROS. |
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LUCR. |
No no, figliuola: |
CARL. |
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ROS. |
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LUCR. |
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CARL. |
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LUCR. |
La mia figlia levarmi si propone? Mi vuol assassinar, brutto cosaccio? Anderò alla giustizia, mascalzone. Se il vivere con lei non mi procaccio, Come poss'io campar, povera grama? Ci mancava cotesto animalaccio. |
ROS. |
Se il mio Carlino di sposarmi ha brama, |
CARL. |
Giovane sono; ma d'aver mi vanto Sensi onorati, e son di sentimento Che stiate meco, o di passarvi un tanto. |
LUCR. |
Delle ciarle d'un uom non mi contento; Se volete sposar la mia ragazza, Voglio che mi facciate un istrumento. So quel che fan quei della vostra razza; Soffrono per un poco, e dicon poi: Non crepa mai codesta vecchia pazza? Voglio per patto, se ho da star con voi, La signora Lucrezia esser chiamata, E per tutto venir con ambidoi. Vo' ogni mattina la mia cioccolata, E ordinar la cucina a modo mio, E ber vin puro tutta la giornata. Voglio tener dei quattrinelli anch'io Per il tabacco, o per giuocar al lotto, E per qualch'altro accidental disio. E se trovo in Germania un giovinotto Che piaccia a me, ch'io non dispiaccia a lui, Mi vo' con esso maritar di trotto. Non mi attristano ancora i giorni bui; Di qualche grinza maculato ho il volto, Ma sotto panni son però qual fui. Finalmente da voi non chiedo molto: Trovate il sere, distendiam la scritta, |
CARL. |
Formate al memorial la soprascritta E mandatela al Duca dei corbelli, Che vi sarà la grazia sottoscritta. (via) |
LUCR. |
Lo senti il ghiotto? Cotesti son quelli Che stanno alla veletta cogli aguati, E guai se non vi fosser chiavistelli! Dice ti vuol condur dai potentati! Non gli credere un zero. Linguacciuto! Principe, imperator degli sguaiati! Sei la mia figlia ad annasar venuto? Nasa me, e lo vedrai se un'erba i' sono Di provocar capace lo starnuto. Rosina, odi tu ben quel ch'io ragiono; O discaccia da te quel pipistrello, |
ROS. |
Saria stato Carlino il buono e il bello, Se le avesse accordato i suoi capricci; Dunque a ragion dal suo voler mi appello. Strilli, se far mi vede dei pasticci; |