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La Contessa, poi Bernardino
CONT. |
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BERN. |
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CONT. |
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BERN. |
Gratulor etiam tibi. |
CONT. |
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BERN. |
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CONT. |
Quanto avete studiato. |
BERN. |
Sono, domina mea, son laureato, |
CONT. |
Ma io certi latini Molto non li capisco. |
BERN. |
Comitissa gentil, vi compatisco. |
CONT. |
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BERN. |
Da che son dottorato, |
CONT. |
Come farete adunque |
BERN. |
E degli altri dottori etiam creare. Farò dottor mio signor padre, e poi Vi farò dottoressa ancora voi. |
CONT. |
Questo per me sarebbe Un onor sovragrande. |
BERN. |
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CONT. |
(Possibil che costui |
BERN. |
Deh permettete, o cara, Quod in signum amoris. (vuol abbracciarla) |
CONT. |
Signor, con sua licenza, (respingendolo) |
BERN. |
Mecum non vi adirate; Nec pulchritudo tua careat pietate.
Voi siete bella come una stella, Siete brillante come un diamante, Rosa nel volto, giglio nel sen. Ma come stiamo dentro nel core? Son galantuomo, sono un dottore, So colle donne quel che convien. Venere bella, diva dell'etera, |