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PASQ. |
Il signor Bernardino mio fratello, |
FABR. |
Il cioccolato Io gli avea preparato. |
PASQ. |
No, no, Fabrizio; andatevene pure. |
FABR. |
Perché? non sono io solito Venir con confidenza? |
PASQ. |
Sì, ma v'è differenza. |
FABR. |
Quel Fabrizio non son che sempre fui? |
PASQ. |
|
FABR. |
E per questo? |
PASQ. |
E per questo, Se avrò da maritarmi, |
FABR. |
Qualche cosa di buono! Io dunque cosa sono? Qualche cosa di tristo e scellerato? |
PASQ. |
Voi non siete per anche addottorato. |
FABR. |
Che importa? |
PASQ. |
Importa molto. L'uguaglianza cercar nei matrimoni. Mettere non si può Colla nostra famiglia dottorale.
Fabrizio caro, Fabrizio bello, Ve lo confesso, voi siete quello Che mi ha ferito nel seno il cor. Ma ho da dipendere, Se vi ho da prendere, Dall'illustrissimo signor dottor. Non si propone, non si dispone, Non si fa niente senza il dottor. Tutto va bene, tutto è perfetto, Quando l'ha detto - prima il dottor. |