Carlo Goldoni
Il signor dottore

ATTO PRIMO

SCENA TREDICESIMA   Bernardino e detti

Precedente

Successivo

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

SCENA TREDICESIMA

 

Bernardino e detti.

 

BERN.

Salve, pater, salvete.

BELT.

Ah, che dite? intendete? (a Fabrizio)

FABR.

signor, lo capisco.

BERN.

Farmacopola mio, vi riverisco.

FABR.

Mi rallegro con voi.

BELT.

Con lei, si dice.

FABR.

Sì, è vero: a lei m'inchino.

BERN.

Sans façon, sans façon.

BELT.

Sempre latino.

Siete stanco, dottore?

BERN.

Piuttosto, sì signore.

BELT.

Ehi, fatemi un piacere,

Dategli da sedere. (a Fabrizio)

FABR.

Subito immantinente. (va a prendere una sedia)

BELT.

Aggradite il buon cuor di questa gente. (a Bernardino)

Una per me. (a Fabrizio)

FABR.

Per voi, messer Beltrame?

BELT.

Messere! è un'insolenza,

Del dottore mio figlio alla presenza.

BERN.

Padre, non vi adirate:

Il titol di messere

Non sconviene al signor.

BELT.

Se voi lo dite,

Sarà così; ma almeno è di dovere

Che mi dicano poi signor messere.

BERN.

Optime.

BELT.

Cosa dite?

BERN.

Optime.

BELT.

Lo capite? (a Fabrizio)

FABR.

Benissimo, vuol dir.

BELT.

Sì, sì, l'ho inteso.

Oh, benedetti quei danar che ho speso!

FABR.

Comanda il cioccolato? (a Bernardino)

BERN.

E perché no?

FABR.

Subito, mio signor, la servirò. (parte)

 

 

 


Precedente

Successivo

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License