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ATTO SECONDO
SCENA PRIMA Camera in casa della Contessa. La Contessa ed un Servitore, poi Don Alberto
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SCENA PRIMA
Camera in casa della Contessa.
La Contessa ed un Servitore, poi Don Alberto
CONT. |
Venga pur don Alberto. (al Servitore che parte) Sia di me innamorato, Se non si sazia mai di starmi allato. Ch'ei mi suole mostrar; ma qualche volta Per un semplice mio divertimento. |
ALB. |
Se nuovamente a importunarvi io torno. |
CONT. |
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ALB. |
Quest'amaro rimprovero |
CONT. |
Un poco a delirar). (da sé) |
ALB. |
Da voi tornato Sono per congedarmi; |
CONT. |
Quando si spera |
ALB. |
Innanzi sera. |
CONT. |
Subito che tornate, |
ALB. |
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CONT. |
Ah no, vi accerto, Non vi è nessuno al mondo Ch'io stimi più di voi. |
ALB. |
Oh me felice, |
CONT. |
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ALB. |
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CONT. |
Tornate presto; Senza di voi, vedrò di passar l'ore |
ALB. |
Vi piace? |
CONT. |
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ALB. |
Divertitevi seco, Dunque, se lui vi preme. |
CONT. |
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ALB. |
Compatite, signora, io non son uso Con gli sciocchi trattare, e mi stupisco Che lo trattiate voi. |
CONT. |
Voi non sapete niente: |
ALB. |
(Questo è troppo soffrir). (da sé) |
CONT. |
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ALB. |
Ah, comprendo pur troppo il mio destino. Ciascun la grazia vostra Meglio di me può meritar. Mi veggo Se un indegno rival mi è preferito.
Che si compiace Nel tormentar. Ma a quell'indegno Non la perdono; Son nell'impegno, Saprà chi sono, |