Carlo Goldoni
Le smanie per la villeggiatura

ATTO TERZO

Scena Undicesima. Guglielmo e detti

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Scena Undicesima. Guglielmo e detti

 

GUGLIELMO: Signore, le vent'una sono poco lontane. Se comandate, anderò io a sollecitare i cavalli.

FULGENZIO: Cosa vedo? Guglielmo?

FILIPPO: (Che tu sia maladetto!). No, no, non importa; non si partirà più così presto. Ho qualche cosa da fare... (Non so nemmeno quel, che mi dica).

FULGENZIO: Si va in campagna, signor Guglielmo?

GUGLIELMO: Per obbedirla.

FILIPPO: (Io non ho coraggio di dirgli niente).

FULGENZIO: E con chi va in campagna, se è lecito?

GUGLIELMO: Col signor Filippo.

FULGENZIO: In carrozza con lui?

GUGLIELMO: Per l'appunto.

FULGENZIO: E colla signora Giacinta?

GUGLIELMO: Sì, signore.

FULGENZIO: (Buono!).

FILIPPO: O via, andate a sollecitare i cavalli. (A Guglielmo.)

GUGLIELMO: Ma se dite che vi è tempo.

FILIPPO: No, no, andate, andate.

GUGLIELMO: Io non vi capisco.

FILIPPO: Fate che diano loro la biada, e fatemi il piacere di star presente, perché la mangino, e che gli stallieri non gliela levino.

GUGLIELMO: La pagate voi la biada?

FILIPPO: La pago io. Andate.

GUGLIELMO: Non occorr'altro. Sarete servito. (Parte.)


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