Carlo Goldoni
Lo speziale

ATTO PRIMO

SCENA SESTA   Lucindo, Mengone e Volpino

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SCENA SESTA

 

Lucindo, Mengone e Volpino

 

LUC.

Amico, preparate

Presto la confezione.

VOLP.

Preparatemi presto la pozione.

MENG.

Ora tosto vi servo.

LUC.

Via...

MENG.

Non abbiate fretta.

(Diavolo! non intendo la ricetta). (da sé)

LUC.

(Albina non si vede).

VOLP.

(Non si vede Grilletta).

MENG.

(Quel dottore

Ha scritto molto male:

Non so se dica qui spirito o sale).

LUC.

Ditemi: la figliuola

Del signor speziale come sta? (a Mengone)

MENG.

Sta bene. (Queste qua

Non so se siano once o se sian dramme). (da sé)

VOLP.

Amico, in cortesia,

Grilletta la pupilla

Sta bene?

MENG.

signore.

(Maledetto dottore!

Non l'intendo, né mai l'intenderò;

Ma la pratica adesso adoprerò). (da sé)

LUC.

Si potrebbe ad Albina

Dir due parole?

VOLP.

E due dirne a Grilletta?

MENG.

Questa è un'altra ricetta.

Signori miei, voi l'intendete male;

Io non faccio il mezzan, fo lo speziale.

LUC.

Via, via, non vi alterate.

VOLP.

Fateci la ricetta, e perdonate.

MENG.

Dite... per chi servire

Deve il medicamento? (a Lucindo)

LUC.

Per uno che patisce indigestione.

MENG.

Buono! E questa pozione

Per chi voi la prendete? (a Volpino)

VOLP.

Per uno che non può... se m'intendete.

MENG.

Ho inteso; ciascheduno

Avrà le cose sue.

Ora presto vi servo tutti due.

 

Per quel che ha mal di stomaco,

Vi vuol del reobarbaro;

Per quel che ha il corpo stitico,

La manna opererà.

Presto, portate qua. (ad un Giovane)

Di questo quantum sufficit;

Di questa due manipoli.

Faremo una pozione

Ed una confezione:

E quel che ha mal di stomaco,

I chiodi mangerà;

E quel che ha il corpo stitico,

Le viscere anderà. (parte)

 

 

 


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