Carlo Goldoni
Lo speziale

ATTO SECONDO

SCENA PRIMA   Camera interna della Spezieria.   Sempronio, poi Lucindo e Volpino

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ATTO SECONDO

 

 

 

SCENA PRIMA

 

Camera interna della Spezieria.

 

Sempronio, poi Lucindo e Volpino

 

SEM.

Canaglia maledetta!

Me la fanno sugli occhi. Io mi lusingo

Di sposar la pupilla e di pigliarmi

Codesto buon boccone,

E lei fa la graziosa con Mengone.

Ma ci rimedierò.

LUC.

La riverisco.

SEM.

Schiavo suo.

VOLP.

Padron mio.

SEM.

Bacio la mano.

Se han bisogno di nuIla,

Vadano in spezieria.

LUC.

Vorrei parlare con vussignoria.

SEM.

Parlino col garzone.

VOLP.

Ho bisogno di lei, signor padrone.

SEM.

Spicciamoci, di grazia;

Che voglion lor signori?

LUC.

Io deggio dirle

Che amor co' dardi suoi...

Amico caro, principiate voi. (a Volpino)

SEM.

Dica lei. (a Volpino)

VOLP.

Sappia dunque

Che due teneri amanti...

Ditelo voi; non posso andare avanti. (a Lucindo)

SEM.

E così? (a Lucindo)

LUC.

Francamente

Dirò che il cieco dio...

VOLP.

Dirò che il petto mio...

LUC.

Noi siam due disperati.

VOLP.

Noi siam due poverini innamorati.

SEM.

E venite da me? Cosa ho da farvi?

LUC.

Signor, vengo a pregarvi...

VOLP.

A domandarvi io sono...

LUC.

La figlia in sposa.

VOLP.

E la pupilla in dono.

SEM.

Ad ambi in una volta

Anch'io risponderò:

Signor no, signor no, signori no.

LUC.

Ma perché la negate?

VOLP.

Perché ci ributtate?

SEM.

Ho altro per la testa.

Dico di no, la mia ragione è questa. (vuol partire)

LUC.

Sentite.

SEM.

Non ho tempo.

LUC.

Un bell'avviso

È venuto di Spagna.

SEM.

E che racconta?

VOLP.

È dalla Francia gionta

Una vaga novella.

SEM.

Raccontatela presto. Oh, sarà bella.

LUC.

Dicono che una figlia

D'un padre, che con essa

Usava tirannia,

Col proprio amante se n'è andata via.

SEM.

In Spagna?

LUC.

signore.

SEM.

Non mi piace:

È una brutta novella.

VOLP.

Sentite questa che sarà più bella.

 

Un certo tutore

In Francia vi fu,

Che certa pupilla

Voleva far giù;

E un certo amatore,

Che amore ferì,

Al caro tutore

Diceva così:

«Se voi la negate

Con tal crudeltà,

Saran bastonate,

Ma senza pietà». (parte)

 

 

 


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