Carlo Goldoni
Lo speziale

ATTO TERZO

SCENA QUINTA   Mengone, poi Grilletta

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SCENA QUINTA

 

Mengone, poi Grilletta

 

MENG.

Oh questa, fin che vivo,

Mai più te la perdono.

GRI.

(Povero Mengoncin, pentita sono). (da sé)

MENG.

Ragazza... (Ecco Grilletta). (da sé)

GRI.

(Aggiustarla vorrei, ma con decoro).

MENG.

(Tornar in pace pagherei un tesoro).

GRI.

(Ei mi guarda sott'occhio).

MENG.

(Volevo regalarle questo nastro;

Ma più non lo vorrà).

GRI.

(Che cosa ha in mano?

Pare un nastro).

MENG.

Pazienza!

Maledetta fortuna! (getta il nastro per terra)

GRI.

Gettar la roba via

È segno di pazzia.

MENG.

Già, sono un pazzo,

Tutto il mondo lo sa.

GRI.

Povero nastro!

Almeno valerà quattro testoni.

MENG.

Vale, per dir il ver, due ducatoni.

GRI.

E lei lo butta via?

MENG.

Non so che farne.

Volevo regalarlo;

Se nol posso donar, vuò calpestarlo.

GRI.

Guardate ; peccato!

È tutto polverato.

MENG.

Un po' di polve

Presto si manda via.

GRI.

Veder non posso

Mandar male la roba.

MENG.

Ed io non posso...

GRI.

Poverino! (s'abbassa per prenderlo)

MENG.

Si fermi. (s'abbassa anche lui)

GRI.

Lasci.

MENG.

Eh via.

(Tutti due vogliono levarlo di terra, con lazzi, toccando la mano; poi resta a Grilletta)

GRI.

Prenda. (lo vuol dare a Mengone)

MENG.

Questa non è più roba mia.

GRI.

Lo vuò restituir.

MENG.

Non lo permetto.

GRI.

Che ne ho da far?

MENG.

Lo può portare in petto.

 

Deh, per pietà, mia cara,

Portatelo, vel dono.

Picciolo, è vero, il dono,

Ma non è scarso il cor.

GRI.

L'accetterei, ma temo;

Ah, non vorrei che poi...

Un ladro siete voi

Che mi ha rapito il cor.

MENG.

Dolce furto che mi piace!

GRI.

Vo cercando la mia pace.

a due

Mi consola il dio d'amor.

MENG.

Grillettina, piccinina,

Metti il nastro.

GRI.

Signor no.

MENG.

Dallo a me, che il metterò.

GRI.

Non lo voglio, signor no.

Vallo dare alla Cecchina.

MENG.

Dallo qui, lo strapperò.

GRI.

Signor no.

MENG.

Grillettina.

GRI.

La Cecchina.

MENG.

Maledetto! che dispetto!

Non lo posso toIlerar.

GRI.

La si scalda, padron mio,

Non si può nemmen parlar.

MENG.

Ma s'io sono...

GRI.

Già lo so.

MENG.

Via, perdono...

GRI.

Signor no.

MENG.

Metti il nastro.

GRI.

Il metterò.

MENG.

Farò io.

GRI.

Via di qua.

MENG.

sì. (le punta il nastro)

GRI.

Signor no.

MENG.

Bello, bello!

GRI.

Bricconcello!

a due

Oh che gioia, che diletto!

Nel mio petto balza il cor.

Viva, viva il dio d'amor. (partono)

 

 

 


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