IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
TAMAS Signor, a’ piedi vostri...
MACHMUT Perché sì mesto in viso?
Lungi non è la sposa, n’ebbi testé l’avviso.
Accoglierla a momenti dovrai fra le tue braccia.
E ti disponi a farlo torvo? turbato in faccia?
TAMAS Signor pria che la sposa giunga fra i muri nostri,
Eccomi a voi prostrato, eccomi a’ piedi vostri
(s’inginocchia).
MACHMUT Alzati... Olà, che dici? Sei tu di lei pentito?
È tardi; ella ti aspetta, esser le dei marito.
MACHMUT T’accheta, nel vincolarsi il figlio
Prenda dal genitore, non dal suo cor, consiglio.
MACHMUT Degna d’amor Fatima io stimo,
Ma se la sposa odiassi, tu non saresti il primo.
TAMAS Che nozze! che sponsali! che barbaro costume!
L’approvano le leggi, e lo comporta il Nume?
MACHMUT Sì, di Maccone stesso, d’Alì, ch’indi si onora,
E dei dodici Imanni, che venner dopo ancora,
Questa è la legge: a noi tener non è vietato
Schiave quante vogliamo nel serraglio privato.
Non è dall’Alcorano aver più mogli escluso,
Ma prenderne una sola è fra Persiani in uso.
E questa non s’apprezza dal vezzo, o dai colori,
Ma dal poter del padre, dai schiavi e dai tesori.
Costei che a te in isposa da me fu destinata,
Da genitor guerriero, carco di glorie, è nata:
Ricchi smanigli e gemme, schiavi ti reca in dote:
Queste son beltà vere, l’altre a me sono ignote.
TAMAS Dunque per gemme, e schiavi, per vesti, perle ed oro,
Perder dovranno i figli di libertà il tesoro?
MACHMUT Odi, vuo’ consolarti. Fatima la tua sposa
Ricca non è soltanto, ma è bella, ed è vezzosa.
Donne, che l’han veduta uscir dal bagno fuora,
Giuran, che beltà pari non han veduto ancora.
D’alta statura, e grave, lunghi capelli e neri,
Non tinti di sandracca, ma nel color sinceri,
Guancie vermiglie, e piene, bocca del riso amica,
Seno, che imprigionato suol tenere a fatica;
Non ha, qual si accostuma nell’ultime pendici
Del tartaro confine, pendenti alle narici;
Ma vagamente adorna i crini, il collo, il petto,
Spira dolcezza, e amore in maestoso aspetto.
D’uopo non ha la bella d’usar candido impiastro
Sulla mano di neve, sul piede di alabastro:
Nel portamento altera, piena di brio, di foco...
Parti che molto io dica, e pur dissi anche poco.
Mirala, e dimmi poi, se fia tal peso grave,
Se può sposa sì vaga valer per cento schiave.
Che l’ami, e che l’adori non dico, e non comando;
Mirala, e ciò mi basta, questo è quel che io domando (Parte).