Carlo Goldoni
La sposa persiana

ATTO SECONDO

Scena Decima. Ircana, poi Tamas

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Scena Decima. Ircana, poi Tamas

 

IRCANA Vedrem sin dove arriva l’amore, o la incostanza

D’un cor, che nel mio seno ebbe finor sua stanza.

TAMAS Ircana.

IRCANA E ben, che rechi?

TAMAS Odimi...

IRCANA Ti confondi?

Parte la sposa tua? Resta con te? Rispondi.

TAMAS Partirà, se lo vuoi, ma che nol voglia, io spero.

IRCANA Speri che non lo voglia?

TAMAS Frena lo spirto altero.

La vidi; ella ti cede in merto, ed in bellezza;

Ma soffri, che io tel dica...

IRCANA Mi supera in dolcezza!

E non è scarso pregio, ancorché non sia vaga,

Donna, che facilmente di parole s’appaga (con ironia).

Le sciocche non invidio; io son femina audace.

Eleggi delle due; sciegli qual più ti piace... (altera).

TAMAS Ho scelto; e tu lo sai, crudel, se preferita

Ti ho alla sposa non solo, ma al padre, ed alla vita.

Questa, che a torto insulti, questa, che aborri tanto,

Ha di stimarti il pregio, vuol di piacerti il vanto.

Sa, che ti adoro, e il soffre; sa che mi piaci, e loda,

Che io serbi fede, e sembra, che per te esulti, e goda.

Giura le fiamme nostre soffrir senza fatica;

Non la temer rivale, l’avrai compagna, e amica.

Che ti par?

IRCANA Non lo credo.

TAMAS T’inganni, idolo mio.

IRCANA Son donna, e delle donne l’arte conosco anch’io.

TAMAS Che puoi temer?

IRCANA Che finga non essere gelosa,

E di vendetta in seno covi la serpe ascosa.

TAMAS No, non può darsi. In viso troppo è modesta, e umile.

IRCANA Questo delle alme accorte, questo è l’usato stile.

Tamas, tu non sai quanto sotto un placido aspetto

Facilmente s’asconda la rabbia, ed il dispetto.

Quando ho lo sdegno in viso, tu me lo vedi in faccia;

Se mi conosco offesa, dubbio non vi è, che io taccia;

Palese è il mio disdegno, palese è la vendetta,

Chi simula, e non parla, tempo, e comodo aspetta.

Fatima è mia nemica, lo so, non mi lusingo;

Ella di amarmi finge, io l’odio, e non lo fingo.

Tu, se di lei ti cale, vibrami un ferro in petto,

E se di me ti preme, scacciala a suo dispetto.

TAMAS Vedila, Ircana, almeno; odi parlar quel labro.

IRCANA Misero! Ti ha incantato la bocca di cinabro?

No, vederla non voglio.

TAMAS Dunque...

IRCANA O Fatima, o io,

Fuori di queste mura, o fuor del mondo. Addio (parte).

 


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