Carlo Goldoni
La sposa persiana

ATTO QUARTO

Scena Terza. Alì, e detti

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Scena Terza. Alì, e detti

 

TAMAS Deh, amico, venite in mio soccorso.

CURCUMA (Io non so, se ferita m'abbia la testa, o il dorso).

TAMAS Ircana mia... (ad Alì)

ALÌ La vidi (parla confuso, come se fosse briaco).

TAMAS Ohimé! da voi veduta?

Dove?

ALÌ Per via.

TAMAS Ma quando?

ALÌ Ora.

TAMAS Perché?

ALÌ Venduta.

TAMAS Ah ciel! penar mi fate i cenni, e le parole.

L'oppio che rende audaci, instupidir poi suole.

CURCUMA (Ah di me si scordasse!) (da sé)

TAMAS Chi l’ha comprata?

ALÌ Osmano.

TAMAS Chi la scorta?

ALÌ Due schiavi.

TAMAS Colle catene?

ALÌ A mano.

TAMAS Vado.

CURCUMA (Sen va) (con letizia).

TAMAS Deh, amico, pietà d'un uomo tradito.

Deh, non mi abbandonate; andiam.

ALÌ Sono stordito.

TAMAS Maledetto sia l'oppio; solo ne andrò.

CURCUMA (Buon viaggio.

Di me non si ricorda, quest'è un buon avantaggio) (da sé).

TAMAS Perfida, non mi scordo: ripiglierem l'istoria (a Curcuma, e parte).

CURCUMA Obligata davvero della buona memoria.

 


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