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FATIMA Guardati... (forte da lontano a Tamas).
TAMAS Oh giusto ciel! ah qual destra inumana?
(alla voce di Fatima s'alza in tempo, e Ircana cade sull’origliere).
TAMAS Stelle, che vedo?... Ircana?
IRCANA Sì, ma dal ferro istesso
Anche Ircana svenata ti giacerebbe appresso.
TAMAS Perfida, in ricompensa di tanto amor tal sdegno?
Va', il feroce tuo cuore di mia pietade è indegno.
FATIMA (Fatima, è questi il tempo colla pietà e l’amore
Di guadagnar lo sposo, d’incatenargli il core) (da sé).
Tamas?...
TAMAS So, che vuoi dirmi; è la seconda volta
Questa, che tu mi salvi.
FATIMA No le mie voci ascolta.
Questo, che Ircana opprime eccessivo furore
Non è che un tristo avvanzo d'un eccesso d'amore.
Da questo amor tiranno, oppressa al par di lei,
Tamas, te lo confesso, non so quel ch'io farei.
TAMAS Tu in suo favor mi parli, perché a colei mi doni?
FATIMA No perché tu l'adori, ma perché le perdoni.
IRCANA Io l'odo; odo di scaltra i detti,
Che guadagnar procura con dolcezza gli affetti.
TAMAS Quell’ostinato orgoglio mi stancherà.
Ch’ella d'amor delira? Tu a Fatima non credi? (ad Ircana).
Ora mi crederai. Signor, costei m'insulta,
Non deve una tua sposa esser derisa, e inulta.
D'una rivale ardita chiedo al tuo cuor vendetta,
La pretendo, la voglio (a Tamas).
Sì vendetta vogl'io, ma non di stragi, e sangue,
Nulla giovar mi puote mirar femmina esangue
(a Tamas). Se compensar mi vuoi della tua vita a dono,
Concedimi d'Ircana, non la morte, il perdono
(ad Ircana).Ecco di te, spietata, qual vendetta desio,
Bastami, che arrossisca il tuo cuore del mio.
IRCANA (Ah, costei mi avvilisce!) (da sé).
Degna sei di pietade, degna d’amor (a Fatima).
(veggendo venir Machmut di lontano, avvisa Ircana).
IRCANA Oh cielo! mi scopre; io son perduta.
FATIMA Fuggi da queste soglie, fin che sei sconosciuta (piano ad Ircana).
Vattene, ardito eunuco, e più venir non osa,
Dove uniti si stanno collo sposo la sposa.
Vattene! (scaccia Ircana con arte, perché non sia veduta da Machmut).