Carlo Goldoni
La sposa sagace

ATTO SECONDO

SCENA PRIMA   Lisetta e Moschino

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ATTO SECONDO

 

 

 

SCENA PRIMA

 

Lisetta e Moschino.

 

LIS.

Moschino, la padrona...

MOS.

Qual padrona?

LIS.

La moglie;

Quella, che più di tutti comanda in queste soglie,

Vuol che subitamente andiate alla cucina,

E le portiate un brodo.

MOS.

Ha preso medicina?

LIS.

Pigliò la medicina che di pigliare è usata.

In letto ogni mattina si bee la cioccolata

Con cinque o sei biscotti, e, prima di pranzare,

Altre tre volte almeno è solita mangiare.

E mangia bene a pranzo, e mangia meglio a cena,

E ha di galanterie la tasca ognor ripiena.

Ora per aiutare, cred'io, la digestione,

Vuole che le si porti un brodo di cappone.

MOS.

Anderò a prepararlo.

LIS.

Portatelo prestino.

Sapete che servita vuol essere appuntino.

Ella colla sua flemma suole annoiar la gente,

E poi nell'aspettare suol essere impaziente.

MOS.

Quante caricature ha mai questa signora!

È una cosa ridicola, ed il padron l'adora.

LIS.

Siccome è nata nobile, ed ei non è gran cosa,

Gli par non esser degno d'averla per isposa.

MOS.

E lascia ch'ella faccia quel che le pare e piace,

Venga chi sa venire, ei lo sopporta e tace.

LIS.

Anzi ha piacer che sia servita e corteggiata,

Ma la povera donna in questo è corbellata.

Par che abbia all'apparenza cinquanta cicisbei,

Ma quelli che qui vengono, non vengono per lei.

MOS.

Lo so; per donna Barbara vengono tutti quanti,

Chi per la sua bellezza, e chi per li contanti.

Nessuno si dichiara; ciascuno ha soggezione,

Temendo di scoprire l'occulta inclinazione.

LIS.

Eh, non passerà molto che si verrà a scoprire...

Basta, io so un certo fatto, ma non lo posso dire.

MOS.

Ditelo a me, Lisetta. Sapete ch'io non parlo.

LIS.

Lo direi, ma non posso; giurai non palesarlo.

MOS.

Pazienza. Lo conosco io quest'occulto amante?

LIS.

Lo conoscete certo.

MOS.

È il cavalier Ferrante?

LIS.

Oibò.

MOS.

Il signor Fabrizio?

LIS.

Nemmeno.

MOS.

Il signor Conte?

LIS.

Qual Conte?

MOS.

Il conte Orazio?

LIS.

No.

MOS.

Quel di Chiaramonte?

LIS.

Eh per l'appunto!

MOS.

Aspetta. I Conti sono tre.

Sarà quel d'Altomare, l'ho ritrovato affé.

LIS.

Via, va a prendere il brodo.

MOS.

L'ho trovato, Lisetta?

LIS.

Va a riscaldare il brodo, che la padrona aspetta.

MOS.

Vado: il Conte alla giovine spiegò il suo sentimento?

LIS.

Non sono una pettegola; non rompo il giuramento.

MOS.

Brava, del giuramento dei sostener l'impegno.

(Senza che altro mi dica, sono arrivato al segno). (parte)

 

 

 


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