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Lisetta, poi donna Petronilla.
LIS. |
Povera me! l'ho fatta. Ma io che cosa ho detto? Moschino ha concepito un semplice sospetto. Io non ho detto nulla. Rimorso non mi sento D'aver per questa parte violato il giuramento. È ver ch'io non doveva vantarmi di sapere, Ma in certe congiunture difficile è il tacere. Spero che al scoprimento si leverà ogni ostacolo; Se ho da tacere un pezzo, se non crepo è un miracolo. Parmi che a questa volta sen venga la padrona. Presto, presto, allestiamole la solita poltrona. Se non la trova in pronto, colla sua melodia Va dietro fin a sera a dirmi villania. Eccola per l'appunto. |
PET. |
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LIS. |
Mia signora. |
PET. |
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LIS. |
Or or lo porteranno. |
PET. |
Or or lo porteranno! |
LIS. |
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PET. |
A te non dico niente. Sempre mi vuol rispondere codesta impertinente. |
LIS. |
Ma perché mi mortifica? |
PET. |
Vi hanno mortificato? |
LIS. |
Eccolo spiumacciato. (torna a scuotere il guanciale) |
PET. |
Seder comodamente certo è una cosa buona. Mi piace estremamente il letto e la poltrona. (siede) |
LIS. |
Ma perdoni, signora, la troppa libertà; Se non farà del moto si pregiudicherà. |
PET. |
Oh, del moto ne faccio. Tre o quattro volte al dì |
LIS. |
Perché non va più spesso a farsi scarrozzare? |
PET. |
Oibò! con questi sassi la vita si rovina. Mi faccio volentieri condurre in portantina. |
LIS. |
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PET. |
Ed io mi maraviglio di voi, sì in mia coscienza, Che ardite di parlarmi con questa impertinenza. |
LIS. |
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PET. |
Guardate in anticamera. Mi par di sentir gente. |
LIS. |
(In certe congiunture il sangue mi si scalda Non le dovrei badare, ma non posso star salda). (da sé, e parte) |