Carlo Goldoni
La sposa sagace

ATTO SECONDO

SCENA QUINTA   Moschino che porta il brodo, e detti

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SCENA QUINTA

 

Moschino che porta il brodo, e detti.

 

PET.

Ti sei fatto aspettare, asino malcreato. (a Moschino, placidamente)

MOS.

Ho sempre in questa casa da essere strapazzato?

PET.

Sentite come parla? (a don Policarpio)

POL.

Taci; non si risponde. (a Moschino)

PET.

La servitù di casa per me non si confonde.

Che fai che non ti muovi? (a Moschino)

MOS.

Son qui per obbedirla.

PET.

Costui non sa far nulla. (a don Policarpio)

POL.

Farò io, per servirla.

Dammi quella salvietta. (prende la salvietta di mano a Moschino e la stende dinanzi a donna Petronilla)

PET.

Grazie, consorte mio.

MOS.

(Le presenta la tazza)

PET.

Gli puzzano le mani. (a don Policarpio, parlando di Moschino)

POL.

Da' qui, che farò io.

PET.

Il brodo veramente mi par più saporito,

Quando sì gentilmente mel il signor marito. (va bevendo il brodo a sorsi, levando e rimettendo la tazza nel tondo tenuto in mano da don Policarpio)

POL.

Quando servirla io posso, internamente io godo.

Ma da me non vuol altro che una tazza di brodo.

PET.

Caro don Policarpio! che cosa ho da volere!

POL.

Se qualche volta almeno...

PET.

Picchiano; va a vedere. (a Moschino che parte)

 

 

 


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