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PET. |
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S'ha da giocar? perché? La sera e la mattina sentesi in ogni loco Nelle conversazioni a intavolar il gioco; Par che divertimento migliore non vi sia, E il gioco non è altro che una malinconia. Io non la so capire che compiacenza è questa, Star colle carte in mano a rompersi la testa E gridar col compagno, e fare il sangue verde, E maledir chi vince, e corbellar chi perde. Questo è piacer? piacere è andare in compagnia Ora ad una locanda, ed ora a un'osteria: Far preparar talvolta la cena ad un casino, Far che serva da cuoco l'oste del Pellegrino: |
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PET. |
Il Cavaliere è fatto secondo il genio mio. Quando si mangia e beve, sempre ci sono anch'io. E voi, Duca? |
Il Duca è innamorato: E chi lo vuol vedere, il Duca eccolo lì Vicino ad una dama a far ci ci ci ci. |
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PET. |
Cavalier, favorite. (invitandolo a sedere dall'altra parte, presso di lei) |
Eh! se siete occupata. |
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PET. |
(Povero Cavaliere! Del Duca ha gelosia). (da sé) Via, Cavalier, sedete. Vi stimo tutti due. Saprò usar a ciascuno le convenienze sue. |
(Io per me la dispenso). (da sé) |
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(Poco di lei mi preme). (da sé) |
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PET. |
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Non vo' altrui dispiacere. |
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PET. |
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Veggo là donna Barbara. Signora, favorite. Siete desiderata. (verso la scena) |
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PET. |
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Perdonate, signora, io non offendo alcuno; Siamo due galantuomini: una dama per uno. |
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Per voi? per me la chiamo. |
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PET. |
(Vuol di me vendicarsi). (da sé) |