Carlo Goldoni
La sposa sagace

ATTO SECONDO

SCENA NONA   Il Cavalier Ferrante e detti

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SCENA NONA

 

Il Cavalier Ferrante e detti.

 

CAV.

Servirò io, Madama, se non risponde alcuno.

PET.

Oh Cavalier, venite. Ora che siamo in tre,

Possiam giocare all'ombre.

CAV.

S'ha da giocar? perché?

La sera e la mattina sentesi in ogni loco

Nelle conversazioni a intavolar il gioco;

Par che divertimento migliore non vi sia,

E il gioco non è altro che una malinconia.

Io non la so capire che compiacenza è questa,

Star colle carte in mano a rompersi la testa

E gridar col compagno, e fare il sangue verde,

E maledir chi vince, e corbellar chi perde.

Questo è piacer? piacere è andare in compagnia

Ora ad una locanda, ed ora a un'osteria:

Far preparar talvolta la cena ad un casino,

Far che serva da cuoco l'oste del Pellegrino:

E ridere, burlare, e bere una bottiglia

Di vin di Fontignac, di liquor di vainiglia.

PET.

Il Cavaliere è fatto secondo il genio mio.

Quando si mangia e beve, sempre ci sono anch'io.

E voi, Duca?

DUCA

Per dirla, io non ci son portato.

Ma fo quel che fan gli altri.

CAV.

Il Duca è innamorato:

E chi lo vuol vedere, il Duca eccolo

Vicino ad una dama a far ci ci ci ci.

DUCA

(Quanto è sciocco, s'ei crede che ami la maritata!) (da sé)

PET.

Cavalier, favorite. (invitandolo a sedere dall'altra parte, presso di lei)

CAV.

Eh! se siete occupata.

(Mi preme donna Barbara. Quella è la gioia mia!) (da sé)

PET.

(Povero Cavaliere! Del Duca ha gelosia). (da sé)

Via, Cavalier, sedete. Vi stimo tutti due.

Saprò usar a ciascuno le convenienze sue.

DUCA

(Io per me la dispenso). (da sé)

CAV.

(Poco di lei mi preme). (da sé)

PET.

Non potran favorirmi due cavalieri insieme?

DUCA

Non vo' altrui dispiacere.

CAV.

Torto non fo all'amico.

PET.

(Con questi due gelosi sono in un brutto intrico) (da sé)

CAV.

Oggi, per quel ch'io vedo, siete impiegata bene.

DUCA

Ma se vi cedo il posto...

CAV.

So quel che mi conviene.

Veggo donna Barbara. Signora, favorite.

Siete desiderata. (verso la scena)

PET.

Cavalier, cosa dite?

CAV.

Perdonate, signora, io non offendo alcuno;

Siamo due galantuomini: una dama per uno.

La chiamate per me? (al Cavaliere)

CAV.

Per voi? per me la chiamo.

PET.

(Vuol di me vendicarsi). (da sé)

DUCA

(Che sappiasi ch'io l'amo?) (da sé)

 

 

 


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