Carlo Goldoni
La sposa sagace

ATTO TERZO

SCENA PRIMA   Mariano e Lisetta

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SCENA PRIMA

 

Mariano e Lisetta.

 

LIS.

Cose, Mariano mio, che fan crepar di ridere.

Se non venia a sfogarmi, io mi sentiva uccidere.

Si vede in donna Barbara della malizia il frutto;

Gli altri non sanno nulla, ma noi sappiamo tutto.

MAR.

Come sa finger bene! A chi non sa l'arcano,

Il conte d'Altomare par che le sia un estrano.

LIS.

Quanto pregar s'è fatta a stare a lui dappresso!

MAR.

L'ha dovuta pregare perfino il padre istesso.

LIS.

Se il Conte qualche cosa vuol darle per finezza,

Ella ricusa il dono, e il donator disprezza.

Un'avversione al Conte negli occhi suoi si vede,

E poi sotto la tavola fa giocolare il piede.

MAR.

Che scoprir si dovesse, per certo io dubitai.

In lei cotanto spirito io non credeva mai.

LIS.

Che dici di quel brindisi? Si può sentir di più?

MAR.

Mi ha fatto tanto ridere. Ci hai badato anche tu?

LIS.

Se ci ho badato? Eccome! Prese in mano il bicchiere,

Disse: vuò far un brindisi, portatemi da bere.

Poi disse: alla salute di chi non mi ha burlata;

E diè sotto la tavola al Conte una pedata.

MAR.

Stimo che la matrigna sta colle luci attente,

E con tutto il sospetto non s'accorge niente.

LIS.

Vedo che donna Barbara a tutto è preparata,

Ma godrei di vederla un poco imbarazzata.

Questo per me sarebbe un bel divertimento.

Zitto, un pensier bizzarro mi viene in sul momento.

Ella una tabacchiera ti diè senza pensare;

E tutti, se la vedono, la ponno ravvisare.

Facciamole una burla in mezzo della gente,

Facciam veder la scattola così per accidente.

Il padre e la matrigna diran: chi ve l'ha data:

Noi ci confonderemo, ella sarà imbrogliata.

Vedrem cosa sa dire, vedrem cosa sa fare;

Dammi la tabacchiera, e lasciami provare.

MAR.

Bella, bella davvero. Tu l'hai pensata bene.

Quando si può godere, godersela conviene.

Per metterla in cimento, trovata hai la maniera.

Ma fuor delle mie mani non va la tabacchiera.

LIS.

Marian, tu mi fai torto. Che dubiti di me?

MAR.

Ti conosco, Lisetta, non me la cucchi affé.

LIS.

Veramente villano.

MAR.

Son incivile, il so.

Ma la scattola è mia.

LIS.

So io quel che farò.

MAR.

Cosa farai, Lisetta?

LIS.

Lo vederai di botto.

Vo' dire a donna Barbara, che il giuramento hai rotto.

 

 

 


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