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Donna Rosa sola, poi il servitore.
Troppo egli è ver, che un solo spirto inquieto, audace, Basta da una famiglia a esiliar la pace. Vissi finor contenta senza pensier molesti, Or per cagion di Livia ho dei pensier funesti; E don Riccardo istesso, pacifico, sereno, Par che per lei nutrisca mille sospetti in seno. Sperar vo' che non giunga di lei lo strano umore A far che me non privi lo zio del primo amore. Ma coll'usato ciglio or or non mi ha guardata; Par minaccioso, irato, e son mortificata. |
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SER. |
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SER. |
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SER. |
Era, pria d'incontrarla, diretto a questo loco. |
Perché da lei si sciolga, qui tratterrommi un poco. |
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SER. |
Vidi una bella scena testé dalla germana. Guardate s'è bizzarra, se veramente è strana. Ordina che le porti il cuoco un brodo caldo; Gliel porta, e in quel momento s'affaccia don Rinaldo. Ella, come se colta da fulmine improvviso, |
Il Cavalier che fece? |
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SER. |
Facendo a messer cuoco di scuse un complimento. |
Soverchia sofferenza a derision lo espone. |
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SER. |
Povero pazzarello... Ma accostasi il padrone. (parte) |