Carlo Goldoni
La donna stravagante

ATTO SECONDO

SCENA SETTIMA

Precedente

Successivo

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

SCENA SETTIMA

 

Cecchino e detti.

 

CEC.

Signora, è don Properzio unito a don Medoro,

Che riverirvi aspirano.

RIN.

(Che vogliono costoro?) (da sé)

LIV.

Sì, sì, vengano entrambi a divertirmi un poco.

CEC.

Son veramente entrambi due cavalier da gioco. (parte)

RIN.

Perdon chiedo, s'io parlo. Stupisco che accettiate

Tai ridicoli arditi.

LIV.

Signor, come c'entrate?

Piacemi di ricevere chi voglio in casa mia

Voi del partir potete riprendere la via;

E se restar volete, meglio è tacer.

RIN.

Non parlo.

LIV.

(Son genti ch'io non curo, ma fo per tormentarlo). (da sé)

 

 

 


Precedente

Successivo

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License