No, figlia, non iscemasi il mio sincero affetto.
Ebbi, non so negarlo, di voi qualche sospetto;
E alfin la diffidenza non condannar bisogna,
Se d'altri in me la genera l'inganno e la
menzogna.
Uditemi, nipote: da voi, dalla germana,
Vo' che si scelga stato. La resistenza è vana;
E chi svelar ricusa l'interno suo desio,
Vedrà il proprio destino dipendere dal mio.
Ebbi per donna Livia finor tal convenienza,
Che mertano i riguardi di onesta preferenza.
Ma questi han da aver fine: pensate a voi
soltanto,
La soggezion del sangue lasciatela da un canto.
Come se sola foste, svelate a me la brama;
Ditemi a quale stato l'inclinazion vi chiama.
Fidatevi del labbro di un zio, di un cavaliero:
Il vostro cuor, nipote, apritemi sincero.
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